Enrico Ferri, nell'insediarsi presso la Commissione per glòi affari istituzionali del Parlamento Europeo. Così ha commentato la vicenda della proposta Di Pietro. »La democrazia della prima Repubblica non è riuscita a raggiungere alcuni obiettivi importanti ed altri ne ha traditi anche per due motivi fondamentali: non ha creato le condizioni idonee per realizzare, nell'indipendenza e nell'autonomia reciproca, una reale e positiva collaborazione tra i poteri dello Stato ed in particolare tra giustizia e politica, tra cui vi è stata e vi è ancora un braccio di ferro, per tanti aspetti pericoloso per i cittadini che rischiano di trovarsi in mezzo e di non sapere più a chi credere. La prima Repubblica non ha, inoltre, avuto la forza o la volontà di istituzionalizzare alcuni poteri di »fatto che, leciti per una chiara legittimazione costituzionale, hanno finito per invadere altri campi come è proprio del potere senza regole adeguate di coordinamento. La vera riforma è proprio quella di coordinare tra loro i poter
i tradizionali dello Stato di diritto (giudiziario, legislativo ed esecutivo) e di istituzionalizzare i poteri cosidetti di fatto e, tra questi, con priorità assoluta quello della stampa.