Mi pare che il cinquanta per cento del brano di Nietzsche riportato in questa conferenza sia una colossale cantonata. La storia delle arti, letteratura inclusa, è piena di personalità che conoscevano un gran numero di lingue, pur eccellendo in quella materna, e la padronanza dell'una arricchiva - com'è evidente - l'altra. Grandi scrittori sono anche stati eccellenti traduttori; e del resto il piacere e la comprensione che vengono dal leggere un'opera letteraria nella lingua originale non sono raggiungibili attraverso alcuna traduzione.Che poi sia in ogni caso preferibile, accanto alle quattro o dieci lingue che ciascuno sarebbe bene possedesse, conoscerne anche una internazionale, è vero; ma appunto come una lingua aggiuntiva, il che conferma quanto dicevo poc'anzi.