del 17.9.94- quotidiano "VECERNJI LIST"
giornalista: Darko Djuretek
titolo: PER BELGRADO ANCHE TOMAC E' UN CRIMINALE DI GUERRA
D: Come valuta il lavoro del Tribunale internazionale per i crimini di guerra? Non ha paura di trovarsi anche lei al banco di accusa insieme ai suoi colleghi come criminale di guerra, come annunciano i mass media di Belgrado?
R: Questa campagna non è casuale, è la conseguenza del mio impegno proprio sulla istituzionalizzazione del Tribunale e affinchè questo possa giudicare non solo piccoli esecutori ma coloro che hanno organizzato e fatto questa guerra genocida, della quale i crimini di guerra erano obiettivo e non conseguenza.
Ricordo che come presidente del Partito radicale transnazionale per la Croazia, Slovenia e BiH e vicepresidente dell'Assemblea dei parlamentari da 60 paesi ho partecipato all'organizzazione di una petizione mondiale, firmata da 70.000 persone di almeno 50 paesi del mondo, tra i quali 22 premi Nobel, personalità della politica, cultura, giornalismo, scienza. Questa è stata la nostra pressione per l'istituzionalizzazione.
La conseguenza di tutta questa mia attività probabilmente ha scatenato una grande campagna a Belgrado, a cui partecipano "Politika express", "Vecernje novosti", la TV e la Radio di Banja Luka, Beli Manastir; ora si cerca di accusarmi per crimini di guerra per il periodo in cui sono stato vicepresidente del Governo, e questo è ridicolo. Io nel Governo ho fatto proprio le cose opposte, come tutti noi, sostenevo che non si doveva rispondere ai crimini con i crimini. L'obiettivo è chiaro. E quello che dicono di Gordana Grbic (ex-deputato comunista, giornalista ndt.) e Ivica Racan (presidente del Partito della riforma democratica, ex-comunisti, deputato, ndt.) che loro nel 1991 avevano invitato i serbi a "Kockica" (sede del loro partito ndt.) e dopo li avrebbero "consegnati per essere liquidati" è ancora più ridicolo. Ancora mi accusano che a Capodanno del 1991 sarei stato in un villaggio, a mangiare agnello e ad ubriacarmi, mentre osservavo come gli ustascia sgozzavano e ammazzavano i serbi.
Se volevano accusarmi e screditarmi, almeno avrebbero potuto scegliere un'altra data: è un fatto pubblico che quel giorno ero a Vinkovci insieme con Imro Agotic (ufficiale dell'esercito croato ndt.) alle prime linee del fronte (nella zona non si verificarono episodi cruenti, ndt.). E' evidente che questa accusa intende presentare tutti i croati come ustascia, anche quelli di sinistra e democratici. Con questo vogliono screditare il lavoro di quel Tribunale internazionale e farne un circo.
Il Tribunale internazionale non lavorerà sulla base di ciò che hanno detto i serbi ma in base a materiale serio che è stato raccolto, esiste una documentazione di 65.000 pagine. Personalmente mi impegnerò tramite il Pratito radicale transnazionale affinchè non sia giudicato il solo Jova (nome comune serbo, ndt.) che è stato uno strumento nelle mani di Slobo (Milosevic,ndt.) ma lui stesso, il principale boia dei Balcani.