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Conferenza Partito radicale
Giannini Leonello - 21 settembre 1994
PANNELLA SBARCA IN U.S.A.
(La Stampa - 21.9.94, pag.6, tre colonne con foto)

I radicali fanno pubblicità sul New York Times

»Americani comprate una tessera

Chiedono iscrizioni e dollari ma promettono »Lotteremo contro la pena di morte

Roma. Pannella e i suoi sbarcano in America. Sempre più emerginati nella maggioranza, a corto di voti e di soldi, i radicali guardano agli Stati Uniti come la terra promessa che porterà loro preziosissimi iscritti. Stavolta non hanno badato a spese, raschiando le casse del partito per racimolare gli oltre centomila dollari necessari per pagare la mega-inserzione/manifesto che uscirà mercoledì sul paginone centrale del New York Times.

»Per noi sono tanti soldi , riconosce Emma Bonino, »ma si tratta di una ragionevole follia: se 500 americani decideranno d'iscriversi ci saremo rifatti del costo dell'inserzione (il prezzo dell'iscrizione è fissato a 250 dollari). Nel frattempo il partito ha preso un ufficio di fronte all'Onu. I primi due mesi sono coperti, poi si vedrà. Tre le grandi campagne che i radicali propongono agli americani: anti-proibizionismo, tribunale internazionale permanente, lotta contro la pena di morte. Bonino: »Sappiamo bene che negli Usa il clima non ancora favorevole a queste battaglie. Ma bisogna comunque puintare ad influenzare l'opinione pubblica americana perchè uno spostamento della posiszionedegli Usa su questi temi avrebbe effetti importantissimi in tutto il mondo . A spingere i radicali a scommettere sugli americani, tuttavia, è stata una considerazione di ordine tecnico. »Con Internet e Agorà - dice la Bonino - abbiamo finalmente a disposizione gli strumenti telematici necessari per assicurare la tenuta di un

movimento transnazionale negli Stati Uniti a basso costo . L'inserzione/manifesto è un ritratto dei radicali scritto in »pannelliano stretto che schiere di traduttori devono ancora finire di trasformare in un inglese degno del New York Times. Il risuiltato è un pot pourri che va dai grandi cavalli di battaglia come l'antiproibizionismo a operazioni di retroguardia, come la lotta per introdurre l'esperanto nelle scuole.

Pannella ha anche spolverato i libri di storia per descrivere l'affinità che lega i radicali ad alcuni grandi personaggi della storia americana. E così troviamo riferimenti ai grandi federalisti Hamilton, Jay e Madison, a Jefferson, a Lincoln, a Emerson, a Thoreau, il cantore della disobbedienza civile che Pannella ha tanto amato da giovane, e perfino al generale Marshall e al suo famoso piano.

Ma anche se pensa all'America Pannella non dimentica l'Italia. Il leader riformatore lancia un avvertimento alla coalizione di governo: »S'avvicina l'ora di chiamarsi fuori . Ma quella di Pannella è una vera e propria requisitoria. Non si salva nessuno, nemmeno l'opposizione. »Post-comunisti e post-fascisti - aggiunge - sono il perno della vita politica italiana in questa seconda fase del vecchio regime. Gli uni sono l'opposizione, gli altri la maggioranza. I primi sono alla ricerca di un leader, o di una leadership; i secondi hanno leader e delfino. Il reggente dell'opposizione è tutto proteso a rilanciare e recuperare i post-democristiani. Il leader della maggioranza (e, con il suo serafico e fruttuoso atteggiamento di yes-man, il Delfino) anche. Il prevosto dei post-democristiani, giovane e abile, officia in tutte le possibili mense. E per scegliere gli uni o gli altri, chiede al grande leader in carica, quel doppio turno partitocratico che farà scomparire l'uno, Berlsuconi, e l'altro, Buttiglione; cioè l

o stesso prevosto. I riformatori non ci sono, e non devono esserci, nè per gli uni nè per gli altri, nè per la sinistra, nè per la destra, nè per il centro . (a.d.r.)

 
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