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Conferenza Partito radicale
Stefanic Marijana - 30 settembre 1994
CROAZIA/USA: TRIBUNALE PERMANENTE

Stralci dal discorso del Presidente croato, Franjo Tudjman all'Assemblea generale (28.09. mercoledì sera), riportato dal quotidiano croato "Vjesnik" il 29 settembre

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Gli obblighi morali e politici dei più responsabili

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Nostro obbligo morale e politico, in quanto massimi rappresentanti dei nostri stati e popoli, è di creare un tale ordinamento internazionale e i suoi meccanismi, capaci di difendere i diritti di ogni nazione, o gruppo, e specialmente di piccoli e giovani stati. Tali meccanismi della suprema istituzione dovranno essere capaci di respingere e punire energicamente ogni violazione dei principi che creano la base del diritto internazionale!

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E' necessaria la riforma radicale dell'ONU

Considerando l'attuale situazione nel mondo contemporaneo, ci impegniamo per la riforma radicale delle Nazioni Unite, per una sua maggiore responsabilità ed efficacia nella risoluzione dei problemi scottanti dell'umanità. I problemi dello sviluppo non uniforme, la crescita della popolazione, l'equilibrio ecologico della pianeta, i diritti umani e collettivi, l'integrazione funzionale del mondo, e specialmente i punti di crisi e di guerra richiedono una organizzazione più efficace della suprema organizzazione mondiale. Abbiamo bisogno di una organizzazione che possa reagire energicamente con norme e obblighi uguali per tutti i paesi e che abbia, nei momenti di crisi o nei momenti chiave dello sviluppo dell'umanità e della vita sul nostro pianeta, ingerenza nelle cose interne degli stati in nome della comunità internazionale.

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Le forze di pace in funzione del Consiglio di sicurezza

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La comunità internazionale deve sviluppare in modo più sistematico i meccanismi di punizione di quegli stati che non accettano o violano le delibere del Consiglio di sicurezza. E' necessario rendere ancora più efficace l'applicazione della politica internazionale o dell'isolamento economico dell'aggressore, concedendo temporaneamente compensazioni a quelli stati vicini che sono le vittime indirette di una tale isolamento. Le sanzioni vengono usate sempre più spesso quando non esiste il consenso politico o la volontà di utilizzare misure più forti, ma queste possono ottenere l'effetto solo se si applicano costantemente nel quadro di una pressione sistematica. La democratizzazione dell'ordine internazionale presuppone un maggiore indirizzamento nella protezione di diritti umani, includendo anche la punizione per le violazioni delle leggi umanitarie nei casi di guerra. La Croazia ha appoggiato l'istituzionalizzazione del Tribunale per i crimini di guerra commessi sul territorio dell'ex Jugoslavia. La Croazia

è anche per la fondazione di una istituzione internazionale permanente che si occupi delle più gravi violazioni del diritto umanitario, si tratti di Ruanda o Somalia come di Bosnia ed Erzegovina, Croazia o Haiti. Ma la comunità internazionale deve trovare i modi per portare al banco di accusa anche i criminali di quei paesi aggressori che abbiano rifiutato la collaborazione con la Corte.

La Croazia propone che, per l'esigenze d'intervento del Consiglio di sicurezza, si assicuri un contingente permanente di forze di pace, stabilendo contrattualmente con un certo numero di paesi la disponibilità di speciali truppe militari. Crediamo che in tal modo si potrebbe prevenire l'inasprirsi di molte crisi regionali o di soffocarle subito. Tali forze internazionali devono avere mandati più ampi per poter usare la forza, non solo per la propria protezione ma anche per l'energica applicazione di tutte le delibere del Consiglio di sicurezza - dagli obiettivi umanitari fino al disarmo e demilitarizzazione. La composizione delle forze di pace deve essere tale che queste applichino le delibere del Consiglio di sicurezza e non le singoli politiche dagli stati da cui provengono.

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