Pena di morte
L'Assemblea Generale,
Richiamandosi all'articolo 3 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, che afferma il diritto di tutti alla vita,
Richiamandosi alle proprie risoluzioni n. 2857 (XXVI) del 20 dicembre 1971, n. 32/61 dell'8 dicembre 1977 e n. 44/128 del 15 dicembre 1989, e in particolare all'ultima, con cui si adotta il Secondo Protocollo Aggiuntivo al Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici tendente all'abolizione della pena di morte,
Richiamandosi inoltre alle risoluzioni del Consiglio Economico e Sociale n. 1574 (L) del 20 maggio 1971, n. 1745 (LIV) del 16 maggio 1973, n. 1930 (LVIII) del 6 maggio 1975, n. 1985/33 del 29 maggio 1985, 1990/29 del 24 maggio 1990 e n.1990/51 del 24 luglio 1990,
Mossa dalla profonda preoccupazione per il fatto che la pena capitale per reati comuni sia tuttora mantenuta ed applicata in un numero consistente di Stati membri e che molti paesi impongano la pena di morte in spregio alle garanzie per i minori e le donne in gravidanza previste dal Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici,
Compiacendosi per il fatto che, come nello Statuto del Tribunale ad hoc per i crimini commessi nella ex-Jugoslavia, istituito con la risoluzione n. 827 del 25 maggio 1993, nella bozza di Statuto del Tribunale penale internazionale elaborata dalla International Law Commission la pena capitale sia esclusa dalle pene che tale Tribunale è autorizzato a comminare,
Ritenendo che l'abolizione della pena di morte contribuisca alla promozione della dignità umana e al progressivo sviluppo dei diritti umani,
Richiede a tutti i Governi che ne abbiano titolo di firmare e ratificare o aderire al Secondo Protocollo Aggiuntivo al Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici,
Invita tutti gli Stati, alla luce delle risoluzioni n. 2857 (XXVI) e 32/61, a voler considerare la progressiva riduzione del numero dei reati per i quali è prevista la pena di morte ed escludere i minori e le donne in gravidanza dall'applicazione della stessa,
Invita tutti gli Stati membri a prendere in considerazione la possibilità di introdurre nelle rispettive legislazioni i necessari emendamenti in ordine all'auspicabile abolizione della pena di morte in tutti i paesi promuovendo il pieno rispetto del diritto di tutti alla vita, nonché l'aspettativa di ogni essere umano a non essere ucciso a seguito di una sentenza o provvedimento giudiziario,
Invita, inoltre, tutti gli Stati a considerare la possibilità di istituire una moratoria delle esecuzioni capitali pendenti al fine di assicurare entro il 2000 l'affermarsi in tutto il mondo del principio secondo cui nessuno Stato deve poter disporre della vita di alcun essere umano.