QUESTA DECISIONE CONFERMA LA NECESSITA' DI UN TRIBUNALE PERMANENTE E RAFFORZA LA POSIZIONE DI QUANTI SOSTERRANNO, LUNEDI' PROSSIMO IN ASSEMBLEA GENERALE ONU, LA DISCUSSIONE SULLA MORATORIA DELLE ESECUZIONI CAPITALI.
New York, 11 nov. '94
Il consiglio di Sicurezza dell'Onu ha deliberato l'8 novembre l'istituzione di un tribunale internazionale per i crimini commessi in Ruanda, in particolare per genocidio. La decisione ha visto il voto contrario del Ruanda, anche a causa dell'esclusione della pena di morte.
"Contrariamente a quanto deciso dal governo di Kigali - ha dichiarato Emma Bonino, segretaria del PR e incaricata dal Governo di esprimere la posizione italiana sulla questione del Tribunale Internazionale Permanente in sede Onu - ritengo che l'esclusione della pena di morte da questo tribunale sia da accogliere con molta soddisfazione.
Già sulla creazione del Tribunale ad hoc per la ex Jugoslavia, il Consiglio di Sicurezza aveva recepito questa proposta e aveva, in tal modo, affermato un principio importante: non essere uccisi a seguito di una sentenza o misura giudiziaria.
La decisione presa sul tribunale per le gravi violazioni dei diritti umani commessi in Ruanda, dimostra - ove fosse ancora necessario - l'urgenza di istituire una Corte Penale Permanente per evitare il moltiplicarsi di giurisdizioni che si fermano ai confini di alcune aree geografiche. Le gravi violazioni dei diritti umani devono conoscere la sanzione internazionale: è questo il principio che sembra affermarsi anche con la decisione ultima del Consiglio di Sicurezza sul Ruanda, ma bisogna aggiungere, ovunque esse siano commesse.
Speriamo, dunque, che questa decisione faccia riflettere quegli Stati - come gli Usa - che sembrano determinati a voler rimandare nel tempo l'istituzione della Corte internazionale permanente.
D'altro canto, la decisione di escludere la pena di morte - continua Emma Bonino, in questi giorni a New York - rafforza, almeno in termini politici - se non ancora di diritto - la posizione di chi sosterrà lunedi prossimo la decisione che l'Assemlea Generale dell'Onu è chiamata a prendere: confermare il dibattito in questa sessione sulla moratoria delle esecuzioni capitali, la cui iscrizione all'ordine del giorno è già stata decisa dal Comitato Generrale dell'A.G. con 17 voti a favore, nessuno contrario e tre astenuti."
Sulla moratoria delle esecuzioni capitali e sulla istituzione di una Corte Penale Permanente che giudichi i crimini contro l'umanità commessi in ogni parte del mondo, il Partito Radicale sta conducendo una campagna internazionale e ha aperto, per questo, una sottoscrizione: l'operazione New York, New York che ha bisogno di 300 milioni per poter pubblicare sui giornali americani gli appelli per questi due obiettivi che riguardano direttamente i diritti umani.
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