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Stango Antonio - 14 novembre 1994
ARMI - MONITORAGGIO

Trascrizione del servizio trasmesso da Radio Vaticana nell'edizione in lingua italiana del notiziario di giovedì 10 Novembre delle ore 21 e, in replica, delle ore 23.30.

- Lo sviluppo delle armi e delle tecnologie militari deve essere oggetto del costante controllo internazionale. In proposito è iniziata la diffusione del bollettino bimestrale "Monitoraggio della Proliferazione". Della pubblicazione, che si rivolge soprattutto ai parlamentari italiani, e di altri temi si è discusso nel dibattito dal titolo "L'Italia e i problemi della non proliferazione" svoltosi ieri a Roma. Per noi c'era Giancarlo Lavella.

- "Monitoraggio della proliferazione" è l'unica pubblicazione in Italia sullo sviluppo delle armi e delle tecnologie militari nel mondo. Il bimestrale, curato dal Centro studi di politica internazionale e dal Comitato Italiano Helsinki, ha lo scopo di fornire ai parlamentari italiani attraverso un panorama internazionale uno strumento per controllare e indirizzare le scelte del governo in tema di armamenti. Nel corso del dibattito, tenutosi a Roma, dal titolo "L'Italia e i problemi della non proliferazione", è stato presentato il primo numero del bollettino, ma si è anche parlato di emergenza nucleare, traffico clandestino di armi, mine anti-uomo e dei recenti accordi nucleari tra Corea del Nord e Stati Uniti. Tra i relatori, il professor Enrico Jacchia, direttore del Centro Studi Strategici della LUISS, ha puntato l'attenzione su un problema poco conosciuto, quello delle armi chimiche:

"Il pericolo dell'arma chimica, analogo a quello dell'arma nucleare, è insito nella nuova arma chimica, cioè i gas nervini. Bastano pochi milligrammi per dare la morte a un individuo nello spazio di minuti. Si capisce quindi che il possesso di alcune migliaia di chilogrammi è un attentato all'umanità".

E i prossimi appuntamenti per i governi degli Stati aderenti, tra cui la conferenza di rinnovo del trattato di non proliferazione nucleare, prevista per l'Aprile del '95, avranno l'obiettivo di compiere i primi passi verso un graduale disarmo. Ce ne parla l'onorevole Paolo Bampo, presidente della Commissione Difesa della Camera:

"Io mi auguro che non sia solo l'Italia che risulti sensibile alle tematiche, ma soprattutto che anche gli altri Paesi, sottoscrivendo i trattati, li sottoscrivano con l'intenzione seria e concreta poi di rispettare quanto sottoscritto".

 
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