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Conferenza Partito radicale
Ottoni Sandro - 16 novembre 1994
BOSNIA: 160.000 ABITANTI DI SARAJEVO HANNO GIA'FIRMATO UNA PETIZIONE PER LA FINE DELL'ASSEDIO e CONTRO LA DIVISIONE ETNICA DELLA CITTA'
LA RACCOLTA DELLE FIRME CONTINUA A SARAJEVO ED IN VARIE CITTA'EUROPEE,

FINO AL 10 DICEMBRE.

LA PETIZIONE SARA'CONSEGNATA NEL GIORNO DEI DIRITTI UMANI AL SEGRTARIO DELLE NU, AL PRESIDENTE DEL PE NONCHE' AL GRUPPO DI CONTATTO PER LA BOSNIA.

Noi, cittadini di Sarajevo,

profondamente turbati per le molte incertezze nel futuro della nostra città e per la lentezza dei progressi verso una soluzione, al fine di garantire la sicurezza futura di Sarajevo nonché il diritto dei suoi abitanti ad una vita civile,

CHIEDIAMO

la fine dell'assedio e la smilitarizzazione della città.

Presentiamo questa richiesta a nostro nome, a nome delle vittime di questa brutale aggressione ed a nome dei nostri figli.

Dopo tutte le sofferenze causate dalle distruzioni materiali, veniamo oggi minacciati anche dalla permanente divisione della nostra città: questa renderà possibile la distruzione del nostro specifico modo di vita, fondato sulla diversità e nella tolleranza, e mantenuto nei secoli dai cittadini di Sarajevo. Una tale partizione non rappresenta solo una divisione artificiale in una città storicamente unita, bensì una linea di netta segregazioni delle diverse civiltà, religioni, culture, nuovamente iscritta nel territorio dell'Europa moderna.

Noi alziamo la voce della protesta e invitiamo i cittadini di Sarajevo e del mondo ad una nuova, seconda guerra per Sarajevo, una guerra di difesa contro la degradazione spirituale e morale e contro l'odio etnico che potrebbe accompagnare una tale spartizione.

Siamo determinati a conservare la vita culturale della diversità e della tolleranza, quella che i nostri antenati hanno costruito e noi stessi abbiamo alimentato e conservato.

In appoggio alla posizione del Municipio della città di Sarajevo, la più alta autorità cittadina, rendiamo pubblica la seguente dichiarazione:

D I C H I A R A Z I O N E

per Sarajevo libera e unita

1. Sarajevo libera, aperta, non divisa è nostro irrevocabile convincimento. Non premetteremo ad alcuno, per qualsiasi ragione, di dividere la nostra città, specialmente nell'epoca in cui il mondo civile tende alla mutua collaborazione ed alla integrazione.

2. Siamo profondamente convinti che la nostra vita nella diversità e nella tolleranza sia eredità impagabile del nostro passato ed unico fondamento certo di un futuro pacifico e felice per ogni cittadino di Sarajevo e della Bosnia ed Erzegovina.

3. Chiediamo una punizione giusta ed in tempi rapidi di tutti i criminali di guerra, nonché il ritorno assicurato per i profughi e gli espulsi. Entrambe misure essenziali per la normalizzazione della vita e per il rinnovamento della nostra tradizione multietnica;

4. Accettiamo senza riserve la Carta delle Nazioni Unite e la Dichiarazione universale dei diritti umani come fondamento delle nostre azioni come criteri di giustizia nei rapporti sociali, chiediamo che la comunità internazionale ricerchi su queste basi la soluzione per il futuro di Sarajevo e della Bosnia ed Erzegovina. Siamo convinti che solo un potere politico democraticamente strutturato può assicurare la dignità, preservare la libertà e garantire gli interessi di ogni singolo cittadino di Sarajevo e del nostro paese.

In questo grave momento tutti noi, cittadini della comunità mondiale, quanto cittadini di Sarajevo, siamo responsabili per il destino di questi valori della civiltà.

I cittadini di Sarajevo

 
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