ZAGABRIA NON RITIRERA'LA CONTESTATA FIRMA SULLA RISOLUZIONE, SECONDO LA DR.JUKIC, ASSESSORE ALLA SANITA' DI ZAGABRIAda ARKZIN 11-XI (quindicinale di opposizione)
titolo: MISTERI ZAGABRESI
pag. 16 e 17 di TONI GABRIC
Riporta anche il testo integrale della risoluzione di Francoforte e l'elenco delle città firmatarie.
Secondo i nuovi dati dell'Ospedale "Sestre milosrdnice" di Zagabria nel 1993 in Croazia 327 nuovi tossicodipendenti sono stati curati nel poliambulatorio, da questa cifra 191 sono di Zagabria. La Dr. Jerka Jukic, segretaria della città per la sanità, afferma proccupata che Zagabria lentamente prende il posto di Spalato nel ruolo di città più minacciata dalle droghe.
Il timore dell'aumento della tossicodipendenza è già presente in quasi tutte le città europee. La tendenza a reagire insieme ha portato, nel 1990, alla fondazione di una sorta di movimento "European Cities on drug Policy - ECDP". Questo coordinamento è iniziato durante la conferenza sul traffico illecito delle droghe a Francoforte, ed è cominciato con i rappresentanti di Amsterdam, Amburgo, Zurigo e Francoforte.
Il documento politico fondamentale di questo coordinamento delle città è la "Risoluzione di Francoforte", che parte dalla posizione che sia impossibile respingere la droga ma che la società deve imparare a vivere con stessa, si impegna inoltre per lo sviluppo di un approccio radicalmente diverso. Le caratteristiche principali dell'approccio espresso nella risoluzione sono: evitare la repressione, l'orientamento alla diminuzione del rischio, la depenalizzazione della cannabis e la ricerca delle possibilità di consumare droghe sotto controllo sanitario. La Risoluzione chiede anche una viva collaborazione e lo scambio di esperti nelle varie discipline collegate con il problema della dipendenza, ed ancora il dibattito sulle esperienze delle singole città nell'attuare la politica sulle droghe. La risoluzione di Francoforte prevede inoltre di lavorare per l'allargamento della cerchia delle città interessate.
I documenti ufficiali di ECDP parlano di una trentina di città europee firmatarie della Risoluzione, vi sono inoltre i rappresentanti di una cinquantina di città come collaboratori esterni. Secondo i documenti alla conferenza di Bologna del 1992, denominata "Le città europee per la nuova politica verso le droghe" al EDCP ha aderito anche Zagabria. La sottoscrizione da parte di Zagabria si è svolta in una serie di circostanze misteriose, ed è sintomatico che su questa adesione la nostra opinione pubblica non sia stata per nulla informata.
La Dr. Jerka Jukic sottolinea che nei materiali del Segretariato della città non trova i documenti relativi alla persona autorizzata a firmare la Risoluzione del Francoforte. Ma nei documenti ufficiali delle "Città europee" ci sono i dati del firmatario: il Dr. Anton Hecimovic, medico della Casa della salute di Remetinec. Oggi il dottor Hecimovic si è raffreddato notevolmente sulle possibilità che apre la collaborazione con l' ECDP. "Questa collaborazione già all'inizio è stata resa impossibile, a livello cittadino, per la mancanza di risorse finanziarie. Anche il viaggio a Bologna non era su iniziativa della città ma la sezione croata del Partito radicale transnazionale ci ha pagato le spese del viaggio." - spiega Hecimovic.
Una storia diversa abbiamo sentito da Marija Cahunek Zunec, la terapista nel reparto delle tossicodipendenze all'ospedale. Nei documenti ufficiali delle città europee la Cahunek è presentata come coordinatrice per Zagabria. Secondo lei il dottor Hecimovic, come persona che ha lunga esperienza nel lavoro con i tossicodipendenti, aveva la delega per firmare la Risoluzione di Francoforte, ma non ricorda chi l'abbia autorizzato. La signora Cahunek regolarmente riceve posta con le notizie sulla attività del ECDP insieme con gli inviti per i congressi internazionali, ma dice che non sapeva di essere stata nominata coordinatrice per Zagabria.
E' evidente anche la differenza nelle opinioni della Jukic e della Cahunek (la seconda lavora direttamente con i tossicodipendenti ndt.). Secondo la Jukic, Zagabria ha un grande interesse nel predisporre un programma sistematico per le droghe, e sono già cominciate alcune iniziative per l'alloggio dei tossicodipendenti. La città nel suo budget ha assicurato i mezzi finanziari per l'ampliamento della capacità ricettiva dell'ospedale di Vrapce, per la cura nel poliambulatorio o all'ospedale. Il progetto è concluso ed ora si aspettano i permessi per la edificazione. La signora Jukic ci ha detto che la città di Zagabria appoggia la politica della lotta contro la droga che deve essere parte integrale di una politica sistematica dello stato. La commissione statale ha annunciato la fine del programma base per questo autunno. "Solo dopo che si sia stabilita una tale politica una risoluzione, tipo quella di Francoforte, potrebbe essere firmata, naturalmente da un firmatario autorizzato - e questo dovrebbero essere o
il sindaco o il segretario della sanità della città (che è lei stessa, ndt.).
Questo non vuol dire che Zagabria intenda uscire dalla risoluzione.
Dati i molti problemi che abbiamo noi vogliamo impegnarci attivamente, uno dei possibili modi è anche la spesa di 50.000 DEM devolta dalla città per il progetto (sull'ospedale, ndt.), nonché le spese per i permessi necessari.
Invece (in merito alla Risoluzione, ndt.) la signora Cahunek ricorda che due anni fa neanche si parlava della creazione di un programma nazionale sulle droghe, perciò l'entrata nel Movimento delle città europee non aveva come obiettivo di sostituirsi o lavorare contro il "Programma nazionale sulle droghe" (che è di orientamento proibizionista, ndt.).
A differenza della Jukic, che sottolinea l'ampliamento delle strutture poliambulatoriali o sanitarie, la Cahunek accenna alle tendenze europee di isolare il problema delle droghe dalla sanità in genere e di sostituire il metodo della cura ospedaliera, che è molto costosa, con modelli diversi, più economici e più efficaci, come proposto dalla risoluzione di Francoforte. "In Norvegia già da 25 anni stanno sviluppando alcuni modelli efficaci sul cosiddetto "street corner".....
Secondo Cahunek, a livello della città, bisogna organizzare non la protezione sanitaria ma quella sociale. Della legalizzazione delle droghe, proposta nel testo della risoluzione, la Cahunek dice: "Già prima che fosse firmata la risoluzione di Francoforte avevamo contatti con gli organi giuridici e raccomandavamo di centrare la repressione non sui tossicodipendenti ma sugli spacciatori.
Nella prassi questo si applica ma, formalmente, non è stato ancora accettato. La polizia non maltratta coloro che trova in possesso di marijuana. Le proposte di alcuni nostri sociologi per la -legalizzazione della marijuana- sono comunque premature per il nostro ambiente, perché abbiamo problemi più gravi con le droghe pesanti."
VECERNJI LIST del 9-XI
pag. 13
titolo: Droga in cifre.
Situazione in Croazia nel 1994, fino al novembre
morti di overdose: 5
eroina sequestrata: 11 kg
marijuana seq. : alcune decine di Kg
pillole di amfetamina: 4000 pilole
tossicodipendenti registrati: 1810 (352 più dell'anno scorso)
La polizia sostiene di aver sequestrato il 25% della droga che circola nel mercato. Sull'abuso delle droghe, in tutta la Croazia, lavorano più di 150 poliziotti.
Si calcola che da 500 a 1000 studenti delle scuole medie di Zagabria abbiano provato una pillola di estasi.
La metà dei tossicodipendenti di Zagabria sono "intellettuali".