plaude all'azione del governo nazionale che, colmando un antico voto del pensiero civile italiano da Cesare Beccaria a noi, e realizzando un obiettivo permanente della Lega, ha promosso e ottenuto la cancellazione della pena di morte anche dal nostro codice penale miliare di guerra;
sostiene l'iniziativa dell'Italia in seno all'assemblea delle Nazioni Unite in corso a New York, nonché alla conferenza paneuropea in corso a Budapest, per ottenere - nella prospettiva di un'eliminazione generalizzata della pena di morte la cui scadenza viene indicata nell'anno duemila - la sospensione immediata delle esecuzioni capitali;
richiama l'attenzione del governo sul caso del patriota moldavo Ilascu, condannato a morte da un tribunale dell'armata di occupazione della Transistria, non ancora fucilato per le pressioni dell'opinione pubblica internazionale, ma detenuto in condizioni che equivalgono a continuata tortura e che ne hanno provocato la semicecità. A Ilascu viene negato quel giudizio di appello cui ha diritto in base alle norme internazionali e che la Costituzione russa del 1993 proclama inviolabile anche negli stati di emergenza;
si compiace con il Presidente del Consiglio per aver ricevuto a Palazzo Chigi la massima autorità spirituale del Tibet invaso, il Dalai Lama in esilio, passando oltre le opposizioni cinesi, le freddezze diplomatiche e le riserve di ambienti industriali e commerciali italiani.