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Conferenza Partito radicale
Ballardini Bruno - 23 novembre 1994
OMERTA'.

Vedo che nessuno esprime preoccupazione o perlomeno commenta il fatto che ancora una volta un moderatore di Agora' abbia rassegnato le dimissioni. Questi fatti sono di una gravita' inaudita. Certamente la cosa può essere letta telematicamente anche cosi': chi se ne va ha sempre torto, altrimenti sarebbe rimasto...

Il popolo qualunquista che affolla questa BBS non reagisce mai, nemmeno quando a dare le dimissioni sono moderatori di rara misura o cultura come Livraghi o Quattrocchi. C'è qualcosa che non va. Nessuno dice niente? veramente niente da dire? Ecco in sintesi il livello di educazione politica di questo luogo. Nessuno si chiede mai il perché delle motivazioni dell'altro. La schermata agoriana (e, mi auguro, non tutta la telematica) fa finta di rifuggire la politica ma poi è profondamente politica. La schermata agoriana permette di nascondersi vilmente dietro il "volemose bene" del qualunquismo e delle risibili "regole di convivenza del nuovo mondo telematico che verrà". Ma finisce per porre sullo stesso piano contenuti e non-contenuti, tolleranza e fascismo, cultura e sottocultura. Se qualcuno si trova in disaccordo con qualcun altro viene accusato di aggressività, violenza, intolleranza. Spesso ci si preoccupa di più del tono di voce che dei contenuti. Questo preteso "formalismo telematico a-politico" è quanto

di più diseducativo esista, politicamente parlando. E per politica non intendo i rispettivi schieramenti di appartenenza: anche questo mio intervento è un fatto politico. Uno accende il computer sperando ingenuamente che in rete passi qualche buona notizia, che il mezzo telematico favorisca l'avvento di un mondo liberato, diverso da quello che c'è là fuori. E invece no. Brutte notizie anche qui. Brusco risveglio. La gente si porta appresso gl stessi "vizi" di là fuori, favorita anche dal fatto che la schermata permette di non prendersi nessuna responsabilità per quello che si dice (e non ci si guarda nemmeno nelle palle degli occhi!). Vien fatto di pensare che se nessuno provocherà o almeno auspicherà un approfondimento dei problemi legati al comportamento "politico" in telematica, questo mezzo favorirà la crescita di generazioni e generazioni di vili, qualunquisti, ignoranti, legati fra loro da una complicità elettronica che è molto simile all'omertà. Se Agorà poteva avere una chance per educarci alla lib

erazione, per diventare un laboratorio di libertà, sembra invece che il massimo della liberazione che in questo luogo si riesca a concepire sia il liberarsi dei propri (migliori) moderatori.

Bruno Ballardini

 
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