PARLAMENTO ITALIANOPARLAMENTO EUROPEOUNIONE EUROPEA:
Il problema delle mine anti-uomo
La camera dei Deputati ha approvato oggi il disegno di legge, già approvato dal Senato il 27 settembre 1994, relativo alla ratifica e all'esecuzione della Convenzione di Ginevra del 1980 sulla proibizione o la limitazione dell'uso di alcune armi convenzionali che possono essere considerate dannose o aventi effetti indiscriminati.
Con l'approvazione odierna del disegno di legge in questione l'Italia ratifica, dopo ben 14 anni dalla sua firma, la Convenzione in questione che, avendo per oggetto generale il diritto comunitario internazionale, alla luce degli avvenimenti e delle situazioni degli ultimi anni finisce per riguardare essenzialmente il problema delle mine.
In questo senso il relatore della commissione "affari esteri e comunitari" della Camera, l'on. Emma BONINO, denuncia le inerzie italiane che, in particolare dal 1987 ad oggi, hanno impedito la ratifica della Convenzione in oggetto a causa degli enormi evidenti interessi legati alla produzione italiana di mine.
La rilevanza sul piano europeo, con particolare riferimento al Parlamento europeo, di tale ratifica da parte italiana appare notevole.
In primo luogo, tra le argomentazioni a favore della ratifica viene richiamata la risoluzione del Parlamento europeo del 14 dicembre 1992 con la quale si chiede agli Stati membri della Comunità di proclamare una moratoria di 5 anni sull'esportazione di mine e di avviare azioni concrete di rimozionesminamento nei Paesi che sono maggiormente colpiti dalla presenza di mine.
Secondo la relatrice, poi, sul piano giuridico, una volta sancita la natura di crimini contro l'umanità dell'uso di mine anti-uomo, l'Autorità giurisdizionale competente dovrebbe essere la Corte penale internazionale la cui istituzione si auspica possa ricevere un impulso decisivo dai lavori attualmente in corso presso l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
A questo proposito si osserva come, da un lato, l'esigenza della reazione di un Tribunale penale internazionale competente per giudicare dei crimini contro l'umanità sia stata più volte messa in rilievo in seno ad alcune commissioni del Parlamento europeo (sviluppo e cooperazione, affari esteri e sicurezza, ecc...).
D'altro lato sembra opportuno rilevare che oltre cento parlamentari europei, di tutte le nazionalità e di tutti i gruppi politici, sono tra i firmatari di un appello alle Nazioni Unite e agli Stati membri delle stesse a favore dell'istituzione di un Tribunale penale internazionale per i crimini contro l'umanità.
Da ultimo appare alquanto significativo che un ordine del giorno adottato in occasione della ratifica della Convenzione di Ginevra, tra i cui firmatari c'è appunto l'on. BONINO, la Camera dei Deputati impegna il governo italiano tra l'altro a promuovere, di concerto con le Nazioni Unite e con l'Unione europea, interventi di sminamento nei Paesi infestati da mine anti-uomo.
Si ricorda a tale proposito che l'on. Emma BONINO, Commissaria europea designata a far parte della nuova Commissione europea che entrerà in carica a fine gennaio '95, sarà responsabile delgi aiuti umanitari e, più in particolare, di ECHO (European Community Humanitarian Office). ECHO ha tra i propri compiti istituzionali anche le azioni di sminamento nei paesi terzi in cui le popolazioni civili siano particolarmente colpite dalle deflagrazioni delle mine anti-uomo.