UN ANNO DI INZIATIVE1993
11 dicembre - Bruxelles
Si conclude il 1· congresso di "Nessuno tocchi Caino". Parlamentari, giuristi e responsabili di organizzazioni per i diriti umani di oltre 40 Paesi approvano una mozione che prevede, tra l'altro, l'affermazione in ambito internazionale del principio della indisponibilità allo Stato della vita di qualunque condannato, innanzitutto con una sospensione delle esecuzioni capitali e il sostegno alla creazione di una corte penale internazionale permanente per i crimini contro l'umanità.
1994
marzo - Roma
Inizia la preparazione della marcia di Pasqua.
3 aprile - Roma
Marcia di Pasqua promossa da Nessuno tocchi Caino, dal Partito Radicale, dai sindaci di Roma e Sarajevo e dalla Caritas diocesana per la creazione della corte penale internazionale permanente e per la sospensione delle esecuzioni capitali e l'abolizione della pena di morte entro il 2000. Alla marcia partecipa il sindaco di Sarajevo, Muhamed Kresevljakovic.
2 maggio - Roma
"Nessuno tocchi Caino" organizza una mobilitazione internazionale per la salvezza di Paul Rougeau, da 16 anni nel braccio della morte in Texas. Conferenza stampa nella sede del PR con la presenza, tra gli altri, di Amnesty International e del comitato "Non uccidere". Sit-in davanti all'Ambasciata Usa in via Veneto.
27 maggio - Mosca
Manifestazione del PR davanti all'ambasciata armena per la sospensione della condanna a morte di Jurij Belechenko.
2 giugno - Roma
Manifestazione del PR e di "Nessuno tocchi Caino", al Campidoglio, in occasione della visita del presidente americano Clinton. I cittadini sono invitati a registrare un messaggio per chiedere l'abolizione della pena di morte in Usa. Al presidente americano vengono consegnate cento mozioni di consigli regionali, provinciali e comunali con la richiesta di sospensione delle esecuzioni capitali.
23 giugno - Roma
Viene presentata in Senato la mozione di "Nessuno tocchi Caino" per la moratoria delle esecuzioni capitali. Il testo è firmato da 108 senatori di tutti i gruppi politici.
Iniziative analoghe sono condotte in Belgio, Spagna, Romania, Ungheria.
29 giugno - Roma
117 deputati sottoscrivono e presentano la mozione per la moratoria delle esecuzioni capitali.
8-9 luglio - Mosca
Riunione pubblica dei membri del Consiglio Generale del Partito Radicale della CSI e dei Paesi Baltici. Viene ritenuto necessario sostenere all'estero l'iniziativa del governo italiano che, su impegno del parlamento, includerà l'argomento di questa moratoria nell'agenda della futura sessione dell'Assemblea Generale dell'Onu e sosterrà l'adozione di appropriate risoluzioni da quei parlamenti che includono membri o aderenti al Partito radicale.
19 luglio - Roma
Conferenza stampa presso la sala stampa di Montecitorio, durante la quale i primi firmatari della mozione presentano il contenuto della mozione e un dossier sulle condanne e le esecuzioni sommarie nel mondo dal 1983 al 1994, curato dall'associazione »Nessuno tocchi Caino . Conclusa la conferenza stampa, si svolge un sit-in di militanti abolizionisti davanti a Montecitorio, durante il quale viene esposta una sedia elettrica su cui siedono i deputati che vogliono testimoniare la loro adesione alla campagna.
20 luglio - Roma
La Camera dei Deputati approva all'unanimità una risoluzione, redatta da Nessuno tocchi Caino, che impegna il Governo a chiedere all'ONU la moratoria delle esecuzioni capitali. La mozione impegna il governo su tre punti: 1) Ad operare affinché il Consiglio di Sicurezza imponga la moratoria delle condanne a morte in occasione di colpi di stato e di guerre civili; 2) A porre all'ordine del giorno della prossima assemblea generale delle Nazioni Unite una risoluzione sulla moratoria universale delle esecuzioni capitali; 3) A sostenere e a promuovere l'istituzione del tribunale penale internazionale sui crimini contro l'umanità ad opera dell'assemblea generale delle Nazioni Unite.
27 luglio - Roma
Con la relazione di Francesca Scopelliti, inizia l'esame al Senato del progetto di legge di abrogazione della pena di morte dai codici militari.
5 agosto - Roma
Su impulso e testo di Nessuno tocchi Caino, anche il Senato approva all'unanimità la risoluzione che impegna il governo italiano a presentare all'Onu una proposta di risoluzione per la moratoria delle esecuzioni capitali.
6 agosto - Roma
Emma Bonino scrive una lettera al Presidente del Consiglio Berlusconi affinchè il Governo chieda la messa all'ordine del giorno dell'Assemblea Generale dell'ONU della risoluzione, entro il 20 agosto.
13 agosto - Roma
Parte una raccolta di firme da spedire via fax, per lettera e con telegramma al Presidente del Consiglio, perchè faccia in modo che il governo italiano dia corso agli impegni già assunti sulla moratoria delle esecuzioni capitali nei confronti dell'Onu. Il Ministro di Grazia e Giustizia Alfredo Biondi dichiara il proprio impegno personale e di ministro a far chiedere entro la data del 20 agosto all'Onu di discuterne in Assemblea generale.
15 agosto - Roma
Tavolo a Fontana di Trevi di raccolta firme. Marco Pannella si fa fotografare seduto sulla sedia elettrica, opera realizzata da Emilio Leoffredi per "Nessuno Tocchi Caino". Più di cinquecento cittadini di Roma e turisti di tutto il mondo firmano l'appello. A sera, viene inviato a Berlusconi un fax lungo più di 20 metri.
18 agosto - Roma
"Walk around" davanti a Palazzo Chigi. A tre giorni dalla scadenza del 20 agosto, non si è ancora avuta risposta dal Governo. Con i radicali davanti a Palazzo Chigi ci sono anche rappresentanti della comunità africana a Roma per dire "fermiamo le esecuzioni".
18 agosto - Roma
Il Ministro degli Esteri Martino dichiara di accettare le mozioni di entrambi i rami del parlamento che impegnano il governo a presentare alla 49a sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite un progetto di risoluzione per la moratoria delle esecuzioni. Il Governo italiano depositerà formalmente la proposta di risoluzione una volta avvenuta l'elezione dell'Italia al Consiglio di Sicurezza.
14 settembre - Roma
Manifestazioni del PR e di "Nessuno tocchi Caino" davanti al Parlamento per sollecitare il voto favorevole alla completa abolizione della pena di morte dai codici militari.
Il Senato approva la legge che abroga la pena di morte dai codici militari.
29 settembre - Roma
La Camera discute l'abolizione della pena capitale dai codici militari. Tavolo e sit-in a Piazza Montecitorio per tutta la durata del dibattito nelle commissioni riunite giustizia e difesa, con l'esposizione di un patibolo con un impiccato, opera bronzea in grandezza naturale dello scultore Franco Verroca.
29 settembre - Roma
I radicali e l'associazione abolizionista Nessuno tocchi Caino lanciano una grande campagna di finanziamento denominata "New York, New York". Questa operazione è finalizzata alla pubblicazione sul New York Times di un appello per l'istituzione del Tribunale Internazionale e della risoluzione italiana sulla moratoria delle esecuzioni capitali, nel momento in cui le due proposte verranno discusse a fine ottobre dall'Assemblea Generale dell'Onu.
4 ottobre - Bruxelles
L'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa approva una Risoluzione - relatore lo svedese Hans Franck, membro di Nessuno tocchi Caino - che chiede ai 32 Stati membri di "cancellare completamente la pena di morte dai propri codici penali e militari".
5 ottobre - Roma
La Camera dei Deputati, seguendo l'analogo voto del Senato, approva l'abolizione della pena di morte anche dal codice militare di guerra: l'Italia è ora un Paese definitivamente abolizionista. Sit-in del Partito radicale e di Nessuno tocchi Caino davanti a Montecitorio a sostegno del provvedimento.
24 ottobre - New York
La missione italiana all'Onu deposita la richiesta di mettere all'ordine del giorno un punto di discussione sulla pena di morte.
26 ottobre - Roma
A stragrande maggioranza (342 si e 4 no provenienti da alleanza nazionale), la Camera approva in prima lettura il II Protocollo internazionale sull'abolizione della pena di morte, adottato dall'Assemblea dell'Onu il 15 dicembre 1989. Gli stati che lo ratificheranno si impegnano a non ricorrere, tranne che in tempo di guerra, alla pena di morte.
8 novembre - New York
L'ufficio di presidenza dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite accetta la richiesta italiana di messa all'ordine del giorno della moratoria delle esecuzioni capitali. Decisione per nulla scontata.
11 novembre - Sarajevo
Una delegazione radicale presenta l'appello per il tribunale e per la moratoria sulla pena di morte. Incontri con le autorità politiche e con la stampa della Bosnia. Il membro della Presidenza della Bosnia-Herzegovina, Mirko Pejanovic, ha espresso il suo appoggio ad entrambe le proposte radicali, ricevendo i documenti relativi ed impegnandosi a trasmetterli alla Presidenza.
14 novembre - New York
L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite vota l'iscrizione all'ordine del giorno della sessione in corso della questione della pena di morte. Il dibattito avverrà in III Commissione, quella sui Diritti Umani. I voti a favore sono stati 70, i voti contrari 24, gli astenuti 42.
Roma, 23 novembre 1994
Con il voto definitivo del Senato, l'Italia ha ratificato il Secondo Protocollo opzionale al Patto internazionale sui diritti civili e politici, che è un trattato abolizionista sulla pena di morte.
23 novembre - Roma
Nella sede dell'ONU a Roma, numerosi parlamentari di tutti i partiti, i sindaci di molte città italiane e personalità della cultura incontrano Boutros Ghali. Vengono consegnate le migliaia di adesioni raccolte attraverso l'operazione "New York, New York" promossa dal Partito Radicale e dalla Lega "Nessuno Tocchi Caino". Guida la delegazione Emma Bonino.
24 novembre - da Roma, Mosca, Bogotà, Rio de Janeiro, La Paz, Tunisi, Budapest, Bucarest, Sofia, Abidjan, Cape Town, Zagabria, Varsavia, Praga e da molti altri paesi del mondo parlamentari e personalità inviano fax a tutte le missioni ONU per chiedere di sostenere la risoluzione sulla moratoria.
26 novembre - Roma
I radicali e gli abolizionisti di Nessuno Tocchi Caino aprono una linea di segreteria telefonica: messaggi all'Onu per approvare la sospensione delle esecuzioni capitali. In pochi giorni vengono registrati più di duemila messaggi, trasmessi poi da Radio radicale. Ai paesi indecisi sul voto viene inviato un fax lungo 14 metri coi nomi delle personalità e degli eletti di tutto il mondo che hanno sostenuto la campagna abolizionista del Partito radicale e della lega "Nessuno tocchi Caino". Messaggi che chiedono la moratoria delle esecuzioni vengono inviati anche alla Casa Bianca attraverso Agorà Telematica che usa la rete internazionale Internet.
28 novembre - New York
Viene depositata la risoluzione italiana di moratoria delle esecuzioni capitali, firmata da 43 paesi.
1 dicembre - New York
Esce sul New York Times una pagina pubblicitaria, completamete finanziata da numerosi cittadini, parlamentari e sindaci italiani, con la foto di Bernardo Bertolucci sulla sedia elettrica e il testo della proposta italiana di risoluzione.
7 dicembre - Roma
In coincidenza del voto alle Nazioni Unite, il Partito radicale e Nessuno tocchi Caino tengono in Campo de' Fiori (luogo storico delle esecuzioni a Roma) una veglia-fiaccolata con collegamenti con New York attraverso Radio Radicale per seguire in diretta l'andamento della discussione e del voto sulla moratoria.