36 voti a favore, 44 contrari, 74 astensioni. Questo l'esito della votazione con la quale la III Commissione delle Nazioni Unite ha respinto la risoluzione che chiedeva la sospensione universale delle capitali e l'affermazione del principio dell'abolizione della pena di morte a partire dall'anno duemila.
La risoluzione italiana č stata introdotta dall'intervento dell'ambasciatore Fulci, che ha espresso il voto contrario all'emendamento proposto da Singapore, che, se approvato, sarebbe diventato lltimo paragrafo del preambolo della risoluzione (l'emendamento recitava: "Affirming the sovereign right of States to determine the legal measures and penalties which are appropriate in their societies to combat serious crimes effectively"). Era infatti fallito il tentativo operato dall'Italia e dai co-spoonsor della risoluzione di cercare il consensus sul testo, senza necessita' del voto. L'Italia aveva accolto nella sostanza l'emendamento di Singapore, con l'aggiunta di una frase molto importante e l'ultimo paragrafo della risoluzione italiana era diventato: "Reaffirming the sovereign right of States to determine, in accordance with international law, including the Charter of the United Nations, the legal measures and penalties which are appropriate to deal with the most serious crimes". Il richiamo al diritto inter
nazionale e alla stessa Carta delle Nazioni Unite era giustamente ritenuto decisivo dalla delegazione italiana e dai co-sponsor.
C'e' stato quindi il voto sull'emendamento di Singapore, che e' passato con 71 voti a favore, 65 contrari, 21 astensioni (vedi nella scheda seguente l'espressione di voto dei paesi).
A questo punto tutti i co-sponsor della risoluzione hanno ritirato la loro co-sponsorizzazione. L'Italia ha mantenuto la risoluzione, ritenendola ancora valida nonostante l'approvazione dell'emendamento presentato da Singapore. Contro si č espresso l'Egitto, che ha proposto una seconda mozione no-action, ciosi č espresso l'Egito, che ha proposto una seconda mozione no-action, cioeč il non pronunciamento della Commissione sulla risoluzione.
Con 71 voti a favore, 60 contrari, 23 astensioni, la Commissione ha respinto la no-action (per l'espressione del voto vedi scheda seguente). Era, questa, la quinta votazione favorevole al progetto di risoluzione presentato dal Governo italiano, dopo il voto per l'iscrizione all'ordine del giorno di questa Assemblea Generale del tema "capital punishment", la prima no-action proposta da Singapore e i due voti che avevano consentito la decisione dell'iter in III Commissione.
Quindi si č passati al voto sul testo della risoluzione, che č stato preceduto da dai pronunciamenti sul voto, molti dei quali - anche dei paesi co-sponsor che annunciavano la loro astensione (stasera non č ancora disponibile il record di questo voto, vedremo domani).