Appunti di Claude PIRON per una relazione(Dati in cifre presentati da Claude Piron ad Hamilton, Scozia, il 30 maggio 1993; la conversione in sterline fu fatta in base al corso della sterlina nella settimana precedente. Alcuni fatti sono stati aggiunti nel novembre 1994)
Costi diversi in organizzazioni internazionali
Il costo dei servizi linguistici all'ONU per il biennio finanziario 1992-93 fu di circa 300 milioni di dollari (200 milioni di sterline). [ONU, Assemblea Generale, Documenti Ufficiali: Quarantaseiesima Sessione, Supplemento n· 6 (A/46/6/Rev.1). Ho usato il testo francese, il cui titolo è »Projet de budget-programme pour l'exercise biennal 1992-93, Assemblée générale, Documents officiels: Quarante-sixième session, Supplément n·6 (A/46/6/Rev.1].
Solamente l'interpretazione simultanea (cioè escludendo la traduzione di documenti scritti) costò nel 1984-85 78,1 milioni di dollari USA o 51 milioni di sterline [Corps commun d'inspection, Gestion des services d'interprétation du système des Nations Unies, Ginevra, NU, 1986, documento JIU/REP/86/5, p.7]. Il nome inglese di tale "Corps..." è "Joint Inspection Unit". Il documento esiste certamente anche in inglese.
ONU: Un documento del 5 giugno 1979 del Consiglio Economico e Sociale menzionava la somma di 3000 dollari USA (2000 sterline) per la preparazione dei verbali di una seduta nelle diverse lingue. (Di solito hanno luogo due sedute al giorno, una di mattina e una di pomeriggio, per ciascun organo). [doc. E/1979/94, paragrafo 5, p. 2].
ONU: Il costo per tradurre un documento di 25 pagine (formato A4, con interlinea semplice: 14.000 parole) è di 19.946 dollari (13.142 sterline): una parola costa 1,42 dollari [Mark E. Allen, Zakaria Sibahi, Earl D. Sohn, Evaluation of the Translation Process in the United Nations System, (Ginevra, Joint Inspection Unit, aprile 1980, Documento ONU JIU/REP/80/7), tabella 7]. Tale tabella, come pure la tabella 9 appresso menzionata, si trova nell'Allegato (Annex), le cui pagine non sono numerate. Per tradurre tale documento di 25 pagine occorrono 98,8 giornate di lavoro di traduttori (in base alla produzione media dei traduttori e dei controllori, indicata nella tabella 9, calcolandovi inoltre il lavoro delle dattilografe). In effetti, dato che più traduttori e dattilografe lavorano contemporaneamente sullo stesso testo, sono necessari tra i sei e i dodici giorni perché il documento sia pronto in tutte le lingue.
Per l'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) il costo delle traduzioni è, nell'ultimo bilancio preventivo, di 20 milioni di dollari (13 milioni di sterline) [Programme et budget pour la période biennale 1992-93, Ginevra: Ufficio Internazionale del Lavoro, 1991].
L'Unione Europea utilizza i servizi di 2500 traduttori e 570 interpreti fissi, oltre a 2500 interpreti con contratto a tempo definito. Nel 1989 l'UE spese per i servizi linguistici 1.400 milioni di Ecu (1.200 milioni di sterline: proprio così: un miliardo e duecento milioni di sterline!). [Ambedue le informazioni - numero dei funzionari addetti ai servizi linguistici e costi relativi - sono tratte da: Mario Von Baratta e Jan Ulrich Clauss, Internationale Organisationen (Francoforte sul Meno: Fischer, 1991), p. 146].
Ogni parola scritta nell'Unione Europea costa 0,36 dollari (0,23 sterline) e le parole che ivi vengono tradotte sono 3.150.000 al giorno. [Roman Rollnick, "Word mountains are costing us a fortune", The European, 20 dicembre 1991, p. 6]. Ma tale informazione, probabilmente fornita al giornalista dal servizio di pubbliche relazioni dell'Unione Europea, non può essere esatta: si basa su una valutazione non realistica della produttività dei traduttori; vedasi qui di seguito.
Quasi tutte le organizzazioni usano i servizi di traduttori esterni. A Ginevra, il compenso a un giornalista che lavora a domicilio è attualmente di 200 franchi sv. per 1000 parole (circa una pagina e mezza, con interlinea semplice). Questo corrisponde a 90 sterline. Il Centro per il Commercio Internazionale (International Trade Center, che è un organo dipendente sia dal GATT che dall'UNCTAD) pubblica una rivista trimestrale intitolata International Trade Forum, le cui versioni francese e spagnola sono completamente prodotte da traduttori che lavorano nel loro domicilio. Il compenso a un tale traduttore è mediamente di 4700 franchi svizzeri per un numero (2100 sterline). [Su questo dato non c'è un riferimento bibliografico: lo conosciamo perché Nicole Piron stessa ha fatto tale lavoro].
Un interprete simultaneo indipendente (in inglese free lance) percepisce 840 fr. sv. (376 sterline) per una giornata di lavoro, solo come retribuzione (che non comprende i molti altri compensi generalmente previsti dal contratto). Se deve lavorare in una località diversa da quella di residenza, si aggiungono 270 fr. sv. (120 sterline) per ogni giornata di trasferta. (Questa voce non è la diaria destinata a rimborsare le spese di vitto e alloggio, che va ancora aggiunta).
Quando fui assunto come interprete per il Congresso Europeo dei Verdi (Zurigo, 1-2 giugno 1992), mi spettava come compenso, comprese le spese di viaggio e varie, per due giorni, con sei ore di lavoro al giorno, la somma di 3034 fr. sv. (1360 sterline), in conformità alle regole dell'Associazione Internazionale Interpreti per Conferenze (International Association of Conference Interpreters). Dato che rinunciai alla prima classe in treno e mangiai non più di quanto mi andasse, la mia retribuzione effettiva per quei due giorni fu di 2734 fr. sv., pari a 1226 sterline: 613 sterline al giorno, 102 all'ora.
Quante parole un traduttore riesce a tradurre mediamente in un giorno?
Si noti che Roman Rollnick, che cita le cifre qui sopra trascritte nel paragrato che comincia con »Ogni parola scritta... (e che certamente le ha ricevute dagli Uffici Pubbliche Relazioni o Informazioni dell'UE) nello stesso articolo afferma che ciascun traduttore traduce 10 pagine al giorno di 700 parole ciascuna. Questo è da mettere fortemente in dubbio. Nel sistema ONU la pagina standard è di sole 330 parole e la produzione del traduttore medio è inferiore alle 6 pagine al giorno. Per tutte le organizzazioni collegate alle NU le cifre medie sono le seguenti (il numero tra parentesi riguarda il controllo, perché ogni testo, una volta tradotto, passa al revisore, che corregge la lingua ed elimina gli errori).
arabo 1397 (3451)
cinese 1117 (2483)
inglese 1764 (3704)
francese 1731 (3987)
russo 1479 (4005)
spagnolo 1821 (3899)
tedesco 1176 (2965)
(arabo significa qui "da una qualunque lingua all'arabo" [Mark E. Allen, Zakaria Sibahi, Earl D. Sohn, Evaluation of the Translation Process in the United Nations System (Ginevra, Joint Inspection Unit, aprile 1980, Documento ONU JIU/REP/80/7), tabella 9, "Average output per working day per translator and per reviser" - 1978 (in number of words)"].
Nessuno nel sistema ONU raggiunge la produttività di 2000 parole al giorno. Si può supporre che nell'UE i testi siano più specialistici, più tecnici. La traduzione di 7000 parole al giorno è quindi del tutto inverosimile. Tuttavia, le organizzazioni internazionali tanto si vergognano dei costi di traduzione che non ci sarebbe da stupirsi se il giornalista in questione avesse ricevuto da fonti ufficiali le statistiche sopra citate.
Spostamenti
Conferenze internazionali hanno luogo ovunque nel mondo. Quando delle riunioni hanno luogo in una località diversa da quella della sede principale, è necessario trasportare documenti, vocabolari, macchine da scrivere, libri di consultazione ecc. I costi relativi non sono quasi mai menzionati specificamente nei bilanci.
Nel 1992 il trasloco di documenti tra Bruxelles e Strasburgo, per il Parlamento Europeo, costò 3 miliardi di franchi belgi (58 milioni di sterline). Tale somma non comprende i documenti che passano da Lussemburgo per essere ivi tradotti e stampati. Due volte al mese la ditta Danzas trasporta 80 tonnellate di documenti in nove lingue. Se una delle casse si perde, il che di tanto in tanto capita, la seduta parlamentare s'interrompe fino a quando la cassa non sia stata ritrovata, in modo che ciascun gruppo linguistico possa disporre dei testi nella propria lingua. [Laurent Fontaine, "Le coût de la bougeotte", L'Instant, 24-30 ottobre 1992, pagine 18-19].
Un'interruzione di seduta naturalmente costa denaro, ma non sono riuscito a trovare quanto. Si considerino soltanto le sopra citate retribuzioni agli interpreti. Per il Parlamento Europeo ci devono essere almeno tre interpreti al giorno per ciascuna delle nove lingue, cioè 27 interpreti. Anche se essi non fanno nulla, perché la seduta è stata interrotta per mancanza dei documenti, devono sempre essere pagati.
Non sono nemmeno riuscito a trovare quanto è costato il fatto che la prima versione del Trattato di Maastricht dovette essere ritirata dalle librerie per errori di traduzione che conteneva. Si trattò di 89.200 copie ("Un texte »mal traité ", articolo non firmato, Nord-Eclair, 30 aprile 1992.
Parte dei bilanci destinata ai servizi linguistici
La tabella a pag. 10 del Documento ONU A/32/237 indica quale frazione del bilancio è dedicata, da ciascuna organizzazione collegata alle NU, ai propri servizi linguistici. Le più elevate sono le seguenti:
UNIDO 13,0 % (United Nations Industrial Development
Organization)
ICAO 26,8 % (International Civil Aviation Organization)
ILO 11,9 % (International Labour Organization)
IMCO 23,0 % (International Maritime Consultative
Organisation)
ITU 22,6 % (International Telecommunication Union)
UNESCO 11,0 %
UPU 10,0 % (Union Postal Universelle)
WMO 18,9 % (World Meteorological Organization)
[C.E. King, A.S. Bryntsev e E.D. Sohn, The Implication of additional languages in the United Nations System (Ginevra: Joint Inspection Unit, 11 ottobre 1977, Doc. ONU A/32/327), p. 10].
Nel Parlamento Europeo e nel Comitato (europeo) Sociale ed Economico "il costo della pluralità delle lingue sta non lontano dai tre quarti del bilancio, come minimo" [Jean E., Humblet, Parlamentare Europeo, "Le problème des langues dans les organizations internationales", Revue Internationale des Sciences Sociales, 1984, XXXVI, 1, pag. 155-156]. Tale gigantesca proporzione è verosimile, se si considera che "le spese di traduzione sono pari a più del 60% del bilancio di funzionamento [nel testo francese budget de foncionnement] del Parlamento Europeo". [Gérard Mermet, Euroscopie, Parigi: Larousse, 1991, p. 166]. Se il 60% si perde nella traduzione dei documenti, non ci sarebbe da stupirsi se l'interpretazione dei dibattiti vi aggiungesse un 15%. anzi poco.
Costi raramente menzionati attribuibili solamente al funzionamento in molte lingue
Probabilmente tali percentuali sottovalutano la quota delle spese attribuibili ai servizi linguistici. Occorre non dimenticare che in generale si considerano solo i costi diretti, mentre invece il fatto che si ha bisogno di tanti traduttori, interpreti e dattilografe, che lavorano solo nei servizi linguistici, aumenta tutti i costi generali (per es. per quanto riguarda gli spazi degli uffici, i servizi di biblioteca, la pulizia degli uffici, le assicurazioni e i contributi di previdenza sociale, la carta, l'elettricità, le macchine da scrivere e i computer, i costi di stampa, l'uso degli ascensori, il riscaldamento, le mense, i parcheggi ecc.).
Come già detto, l'Unione Europea dà lavoro a 5750 addetti ai servizi linguistici. Ma tale cifra comprende solo i traduttori e gl'interpreti. Un servizio traduzioni non è possibile senza dattilografe. La tabella 5 del già citato documento ONU JIU/REP/80/7 (Evaluation of the Translation Process...) fornisce a tal proposito dei dati strani. Secondo tale documento ci sono tante dattilografe (voce typists for translators) quanti sono i traduttori nell'UNIDO e nell'UPU, di più nell'UNEP (United Nations Environamental Programme), dove ci sono 16 dattilografe per 10 traduttori, e nella IAEA (International Agency for Atomic Energy: 26 dattilografe per 24 traduttori), circa la metà nell'UNESCO (21 dattilografe per 56 traduttori) e nell'ICAO (16 dattilografe per 31 traduttori). Mediamente il rapporto tra dattilografe e traduttori è di 0,7 a 1. Se nell'UE la situazione è simile, ai 2500 traduttori bisogna aggiungere, solo per la molteplicità delle lingue, una schiera di 1752 dattilografe. 5750 + 1752 = 7502. A queste ol
tre 7000 persone si deve provvedere per molti aspetti: il loro numero è pari a quello degli abitanti di un paese non tanto piccolo, ai quali bisogna fornire ascensori, vie (corridoi), scale, riscaldamento, "polizia" (addetti alla sicurezza), servizio postale (molte persone hanno come lavoro il trasporto di documenti da un ufficio a un altro)... Così molti costi, che in effetti esistono solo per la diversità delle lingue, sono nascosti, nei documenti finanziari, in capitoli diversi da quelli relativi alle lingue.
Il costo della molteplicità delle lingue al di fuori delle organizzazioni interstatali
Naturalmente il costo complessivo della diversità delle lingue è molto più alto di quello che si ha nelle organizzazioni interstatali. Tutti gli articoli un po' complessi, ma anche alcuni prodotti semplici, come i formaggi francesi, attualmente si esportano e per questo riportano, sull'involucro o su un foglio illustrativo d'accompagnamento, dei testi nelle lingue più diverse. Tali testi generalmente vengono tradotti a cura di agenzie di traduzione che dividono il lavoro tra traduttori che lavorano a domicilio, organizzati come una rete o catalogati in uno schedario. A Ginevra attualmente un'agenzia paga un tale traduttore 200 fr. sv. (90 sterline) per mille parole della lingua da cui viene fatta la traduzione. Grandi ditte - per esempio la Nestlé - hanno un intero proprio servizio di traduzioni, i cui impiegati traducono anche articoli dalle riviste specialistiche, in aiuto alla ricerca che mira a migliorare i prodotti o a crearne di nuovi. In Svizzera l'industria orologiaria a suo tempo assumeva traduttor
i dal giapponese per informarsi sulle ricerche fatte in Giappone nel campo degli orologi.
Allo stesso modo esistono agenzie che procuranmo interpreti per riunioni plurilingui.
Si trovano traduttori anche in tutte le agenzie di stampa. Nella maggior parte dei Paesi le informazioni arrivano in inglese (le tre principali agenzie sono infatti la Associated Press, la United Press e la Reuter) e vengono tradotte per i giornali.
Moltissimi film e romanzi hanno bisogno di una traduzione. Anche questo dovrebbe essere compreso nei costi della pluralità delle lingue. Nei Paesi Bassi, sebbene a quanto si dice una grande parte della popolazione comprenda l'inglese, la traduzione in olandese di un libro scritto in inglese si vende molto meglio dell'originale [Mark Fettes, "Europe's Babylon: Toward a single European Language?" History of European Ideas, 13, 1991, nr. 3, pag. 206].
Bisognerebbe inserire in uno studio completo anche i traduttori di corrispondenza di aziende e le varie guide e impiegati plurilingui (specialmente donne) che nelle ditte ricevono e accompagnano i visitatori.
Stati plurilingui
Diversi Stati sono plurilingui. Anche questi hanno servizi linguistici e fanno abbondante ricorso alla traduzione privata. Sarebbe necessario includere anche questi in una descrizione veramente completa dei costi della pluralità delle lingue. Essi inoltre hanno traduttori ai diversi livelli dell'amministrazione statale o di imprese più o meno statali. Per esempio le ferrovie belghe, finlandesi, svizzere, forse anche quelle dell'India, lavorano continuamente in più lingue, e plurilingui sono i loro documenti.
In Svizzera, secondo una lettera del capo della sezione francese dei servizi linguistici centrali della Confederazione datata 24 ottobre 1994, »il costo della traduzione nell'amministrazione generale della Confederazione, cioè escludendo gli enti [CFF (ferrovie federali svizzere), PTT (posta, telegrafi, telefono) e la Regìa dell'Alcool], su cui mancano informazioni, ammontava nel 1993 a 13.500.000 franchi circa. Tale somma comprende gli stipendi, i costi previdenziali per i dipendenti e il costo dei locali di lavoro. Si può valutare in 13.000 il numero delle pagine curate da traduttori esterni, al costo di 96 franchi svizzeri per pagina (pari complessivamente ad altri 1.248.000 franchi).
In parecchi Paesi la pluralità delle lingue causa difficoltà e conflitti, che danno luogo a costi. Quando in India si sono verificate manifestazioni contro l'inglese e persone in tumulto hanno distrutto autoveicoli o altro, questo deve essere calcolato nei costi causati dal mancato uso di un mezzo di comunicazione linguistico paritario.
Non è possibile giudicare senza fare confronti
Il denaro assorbito dalla diversità delle lingue non può più essere usato per qualcos'altro. Questo punto importante non deve essere trascurato, sebbene non sia quasi mai citato quando si tratta il problema. Le risorse finanziarie investite nell'interpretazione e nella traduzione sono economicamente e socialmente sterili (per esempio, in tempo di disoccupazione, non giovano a creare imprese economiche che, dopo un certo tempo, procurino posti di lavoro).
Col denaro dedicato a ciascuna singola parola nell'Unione Europea sarebbe possibile salvare tre bambini dalla morte per una delle malattie intestinali (la più frequente causa di morti infantili nel cosiddetto Terzo Mondo), perché un sacchetto di ORT (in inglese Oral Rehydration Therapy, Terapia Reidratante Orale), sufficiente a salvare un tale bambino, costa solo 0,08 sterline (ricordiamo che una parola scritta, per le traduzioni, costa 0,23 sterline nell'UE). [Appello dell'UNICEF, fra l'altro in Time, 20 novembre 1990, p. 15 (vedi alla fine del testo)]. Secondo "Médecins sans Frontières", è possibile salvare dalla morte per fame un bambino somalo con soli 0,75 dollari (0,50 sterline) [Radio Svizzera Romanda - cioè di lingua francese - , Primo Programma, 25 giugno 1992, ore 8.03]. In altre parole, il denaro investito in un documento ONU di 25 pagine consentirebbe di salvare circa 26.000 bambini.
Il 1· marzo 1992, alle 7.50, la RSR1 (Radio Svizzera Romanda, Primo Programma) intervistò un rappresentante dell'associazione "Chicco di Riso". Quel signore spiegò che 600 fr. sv. sono sufficienti a nutrire per un mese 70 orfani (bambini abbandonati, trovati per strada) nell'orfanatrofio di quella organizzazione in Vietnam. Il che è pari al costo di 1200 parole tradotte nell'UE a Bruxelles: due pagine con interlinea semplice. E l'UE traduce 3.150.000 parole ogni giorno.
Un altro esempio è il seguente: »Nel Laos un efficace programmma contro la malaria costerebbe solamente 800.000 dollari all'anno. Ma non si trova il denaro per finanziare le operazioni necessarie. Semplicemente il denaro non si può trovare. Non c'è denaro per pagare il personale, per acquistare le attrezzature, per procurare la benzina che serve. Semplicemente non si può trovare il denaro . [Stan Sesser, "Forgotten country", The New Yorker, 20 agosto 1990, p. 64]. (Purtroppo non ho ritrovato il testo inglese, questa è una traduzione da me fatta a suo tempo).
Quando, nel 1975, parecchi Stati proposero di aggiungere il cinese e l'arabo alle lingue di lavoro usate dall'Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS o WHO), mi colpì profondamente la seguente mancanza di attenzione alle vere priorità. Sir John Wilson. cieco, presidente dell'Organizzazione Mondiale contro la cecità, parlava in modo commovente a favore dei milioni di bambini che certamente perderanno la vista, se non verranno trattati con un metodo di cura efficace e poco costoso. In quell'epoca, proteggere contro la xeroftalmia, principale responsabile della cecità infantile, costava all'anno solamente 12 centesimi di dollaro per bambino (0,12 dollari = 0,08 sterline). [Bollettino per la stampa WHA/7 del 20 maggio 1975] (WHA = World Health Assembly, Assemblea Mondiale per la Sanità). Nessuno Stato acconsentì a fornire i mezzi finanziari per aiutare quei bambini destinati alla cecità. Ma durante la stessa Assemblea gli Stati decisero di concedere un credito di 5 milioni di dollari USA (3,3 milioni di sterl
ine), inizialmente - era stato indicato che i costi dopo alcuni anni sarebbero aumentati -, solamente per finanziare l'uso di altre due lingue. In altre parole, per salvare i bambini dalla cecità, il che era tecnicamente possibile, non si trova il denaro. Ma questo miracolosamente compare, quando si tratta di ampliare la burocrazia linguistica.