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Conferenza Partito radicale
Frassineti Luca - 30 dicembre 1994
CONFERENZA STAMPA: NOTE SULLA SITUAZIONE ECONOMICA DEL PARTITO RADICALE

Molti di voi ricorderanno la seconda sessione del XXXVI Congresso del partito radicale svoltosi a Roma dal 4 all'8 febbraio 1993.

I radicali di tutto il mondo riuniti in assise, con 5 miliardi di debito, fecero l'unica scelta possibile.

O 30.000 iscritti in trenta giorni o la chiusura.

Fu uno straordinario successo.

Oltre 37.000 cittadini italiani risposero all'appello del Partito radicale, del partito del sindaco si Sarajevo, il musulmano Muhamed Kresevljakovic, dell'ex ministro somalo, ex prigioniero politico per 6 anni di Siad Barre, il musulmano Mohamed Aden Sheik.

Il partito del Presidente del Consiglio croato Gerguric e dei due vicepresidenti, Zdravko Tomac e Milan Djukic, di sette soldati "serbi" che disertano per passare, così, al Partito radicale, al partito della nonviolenza e della tolleranza.

Il partito degli oltre 400 parlamentari esponenti di più di 90 forze politiche nazionali, di 43 paesi diversi.

E i 13 miliardi raccolti che fine hanno fatto???

Purtroppo i conti sono presto fatti.

Nel 1993 le entrate da iscrizioni -al netto delle commissioni dovute per le carte di credito e del costo di spedizione delle tessere- ammontarono a 12,8 miliardi. Nel 1994, a fronte di 5.254 iscritti, di cui 3.854 italiani, le entrate sono state di 1,7 miliardi. Complessivamente nel biennio dunque 14,5 miliardi.

A cui sottrarre subito i 5 miliardi di debiti contratti.

Il Partito radicale con sedi a Roma, Bruxelles, New York, Budapest, Bucarest, Tirana, Varsavia, Zagabria, Mosca, Kiev, Baku, Tbilisi, Erevan, San Pietroburgo, Vilnius, Minsk, Alma Ata, Tashkent e Sofia costa mediamente 330 milioni al mese.

Nei 330 milioni mensili sono compresi i costi del personale, politico e tecnico, delle comunicazioni -ovviamente questa è per un partito transnazionale una delle voci più rilevanti, pari ad una media di 40 milioni al mese-, gli affitti, i leasing, le utenze elettriche, gli oneri bancari e tutte quelle che sono normalmente considerate spese di ordinaria amministrazione.

E 330 per 24 mesi (due anni) fa 7,92 miliardi.

Nel luglio 1993 si è svolta a Sofia (Bulgaria) l'Assemblea dei parlamentari iscritti al Partito radicale transnazionale e il Consiglio Generale, riunioni a cui hanno partecipato oltre 350 tra parlamentari e iscritti provenienti da tutto il mondo.

L'Assemblea e il Consiglio sono costati 750 milioni, per il 50% dovuti a spese di soggiorno e allestimento delle sale, e per il 30% a spese di viaggio.

Le spese dovute per il pagamento del mutuo che grava sulla sede di via Torre Argentina sono state nel corso del biennio pari a 750 milioni.

Il Partito radicale ha inoltre contribuito alle spese di investimento per il sistema telematico Agorà con una quota di 300 milioni annui.

Le campagne per l'istituzione del Tribunale ad hoc per la ex Jugoslavia, per l'abolizione della pena di morte nel mondo entro il 2000, per la lingua internazionale, per l'istituzione di un'autorità sovranazionale per il Danubio, per la revisione delle convenzioni Onu sulle droghe sono costate nel 1993/94 440 milioni.

Nel 1994 è stata effettuata una raccolta fondi mirata a finanziare l'"operazione New York New York", ovvero per sostenere le risoluzioni presentate all'Assemblea Generale dell'ONU per l'istituzione della Corte Penale Internazionale Permanente e per la Moratoria universale delle esecuzioni capitali. Attraverso questa raccolta fondi sono state garantite le pubblicazioni di 2 pagine sul New York Times, sulla Izvestja e sul principale quotidiano di Kiev.

Nel corso dei due anni il Partito radicale ha inoltre pubblicato due numeri de "Il Partito nuovo" (giornale tradotto in 16 lingue, stampato in 250.000 copie) con un costo complessivo di 600 milioni; un depliant illustrativo dello stato delle campagne politiche (prodotto in 23.000 copie, tradotto in 7 lingue) costato 50 milioni; ha distribuito nei parlamenti un fascicolo che illustrava le linee di iniziativa politica con un costo di 40 milioni; ha tradotto e stampato (in due successive edizioni di aggiornamento) la "Navicella" dei parlamenatri iscritti in tutto il mondo per una spesa di 30 milioni; una brochure in tre edizioni bilingue di presentazione della storia e delle battaglie radicali per 70 milioni; un Millelire sulla nonviolenza (tradotto in 10 lingue e stampato in 60.000 copie) per 50 milioni; 9 numeri dell'agenzia Transnational inviata a 25.000 destinatari, iscritti e simpatizzanti nel mondo, tradotta in 10 lingue, per 90 milioni.

Insomma, fatte tutte le sottrazioni dovute, aprireremo il XXXVII Congresso con un passivo di poco inferiore ai 2 miliardi.

A causa di questa situazione fin da novembre siamo stati costretti a sospendere il pagamento dei rimborsi spese della quasi totalità del personale che opera nella sede romana.

 
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