Credo di aver rotto le scatole ad un buon numero di
ascoltatori di RR con la proposta di cambiare nome
al Partito Radicale.
Messa cosi', la proposta sembra un po' bizzara ma
credo che non sia del tutto peregrina.
Chiariamo subito una cosa: i problemi grossi sono ben altri,
non v'e' dubbio alcuno. Ma credo che anche il nome ha la sua,
pur piccola, importanza.
Partiamo da una considerazione. Pur avendo una chiara
configurazione legata ai problemi dei diritti civili in
sede internazionale, attualmente, il PR e' costituito in
larghissima maggioranza da Italiani. Allora, che cosa
ricorda alla stragande maggioranza degli Italiani il nome
"Partito Radicale"? Un movimento politico prettamente
italiano che si occupa di battaglie nel nostro paese,
che si presenta alle elezioni, che appoggia Berlusconi,
che..., che..., che...
So perfettamente che non e' cosi', ma cio' che percepisce
la gente e' questo. Quando io dico di essere radicale,
la gente mi identifica nelle lotte promosse in primo luogo
da Marco Panella. Nel mio caso particolare, questo e'
anche vero ma potrebbe non esserlo per altri iscritti al PR.
Perche' cercare distruggere quel poco di informazione che
le persone hanno ricevuto sul Partito Radicale "storico"?
Non e' forse piu' giusto che questo nome venga restituito a
chi oggi fa politica in Italia e fa parte del gruppo di
Radicali "storici"? Perche' voler combattere questa
battaglia d'informazione? Ci sono necessita' oggettive?
Se il PR oggi si occupa principalmente, per statuto, di
problemi di diritti civili internazionali, e' logico che
si rivolga principalmente ad una platea di potenziali
iscritti in tutto il mondo. Non e' giusto allora che abbia
un nome che rispecchi i suoi scopi, facilmente identificabile
in ogni parte del mondo? Perche' non chiamarsi qualcosa come
"human rights party" o roba del genere? Qualcosa comunque che
sia chiaramente riconoscibile gia' dal nome.
Voglio fare un piccolo esempio personale per chiarire la
questione. Quest'estate a L.A. ho conosciuto alcune ragazze
con le quali, fra le altre cose, ho scambiato piacevoli
conversazioni sulla politica. Su numerosi argomenti ci
trovavamo d'accordo (droga, aborto, armi, pena di morte ecc.).
Loro erano tutte democratiche - intendo del partito democratico.
Rientrato in Italia, dopo la campagna New York, New York, ho
fatto alcune fax per invitarle ad iscriversi. Loro mi hanno
risposto, quasi offese, dicendo piu' o meno che loro erano,
democratiche non "radicali" - intendendo per radicali
spauriti gruppi di estremisti che vorebbero portare -piu' o
meno- il comunismo in America. Io ho spiegato che cosa
significasse "Radicale" qui in Italia ma evidentemente non
ci sono riuscito molto bene dal momento che le iscrizioni
sono andate buca! Una di queste ragazze fa la reporter per
il L.A. Times. Gli avevo chiesto se poteva far in modo che
passassero qualche pezzo sulla discussione sulla pena di
morte all'ONU ma lei mi ha risposto che nemmeno ci provava.
Certo, questo e' un piccolissimo esempio, ma la domanda e'
sempre la stessa: ci sono ragioni oggettive che meritino
queste innegabili difficolta? Se ci sono ne prendero'
volentieri atto.
Lo stesso discorso, credo, vale per i progressisti in Italia.
Marco Panella ha detto giustamente che se solo un progressista
per citta' prendesse la tessera avrebbero il partito in mano.
Perche' non lo fanno?
Ma voi immaginate il segretario del PDS prendere la parola al
prossimo congresso * R A D I C A L E *? Sinceramente, lo
immaginate? Qui rimane lo stesso problema. Non conta cio' che
EFFETTIVAMENTE e' oggi il PR, conta soltanto come lo vede
la gente. Cosa direbbe il mio povero nonno vedento al TG1 che
il segretario del PDS ha fatto un discorso al Partito Radicale?
Mio nonno non potrebbe che pensare che il PDS si e' messo con
Panella che, se non ricorda male..., sta con Berlusconi. Questo
e' quello che capirebbero moltissime persone. Questo e' una (non
voglio dire la piu' importante, certo) delle ragioni per cui
il segretario del PDS non prende neppure minimante in condiderazione
un'ipotesi del genere.
Diverso sarebbe se moltissimi esponenti di spicco di varie aree
politiche fondassero un partito che dichiaratamente si occupa
di problemi internazionali, di diritti umani, di ONU, di comunita'
europea ecc, e che abbia un nuovo nome che magari rispecchi questi
impegni.
Concludo ripetendo che questo e' solo un piccolo aspetto del
problema ma e' innegabile che la confusione viene anche da noi,
anche dal nostro stesso nome. In italia giocoforza i radicali
sono "quelli di Pannella", non abbiamo la forza per cambiare
questa idea. Sentirei volentieri pero' qualcuno che la pensa
diversamente, per vedere se riesco a convicermi anch'io.
Ciao!
P.S. Scusate il modo sgangherato con il quale ho scritto queste
righe, ma il tempo e' sempre quello che e'...
--- MMMR v3.60unr