CECENIA - ANTONIO STANGO, DELLA SEGRETERIA DEL PARTITO RADICALE, IN MISSIONE PER I DIRITTI UMANI IN CECENIA, E' RIMASTO COINVOLTO IERI SERA IN UNO SCONTRO A FUOCO IN CUI HANNO PERSO LA VITA 11 MILITARI RUSSI.
I RADICALI STANGO E KRAMOV SONO FORTUNAMENTE RIMASTI ILLESI.
Grozny, 18 Gennaio - Un italiano, un russo ed un ceceno, osservatori del Partito Radicale a Grozny, sono rimasti coinvolti senza riportare serie ferite in un conflitto a fuoco presso il villaggio di Samashki, a circa quaranta chilometri dalla capitale cecena. Si tratta di Antonio Stango (della segreteria del partito), di Nikolay Khramov (responsabile della sede di Mosca) e di Mussah Sadulaev. "Una quarantina di partigiani ceceni - riferisce Antonio Stango in una corrispondenza a Radio Radicale - hanno attaccato con granate anti-carro e kalashnikov un veicolo corazzato da trasporto truppe ed un camion russi, uccidendo undici militari russi e catturandone due. Subito dopo, mentre il primo mezzo era in fiamme, la zona e' stata abbandonata per evitare la probabile rappresaglia da parte di elicotteri lanciamissili del tipo "Krokodil", che effettivamente hanno attaccato obiettivi civili nei dintorni nelle ore successive".
La delegazione radicale ha poi assistito ad uno scambio di prigionieri presso Achkhoi Martan e visitato un ospedale di Urus Martan, dove giungono ogni giorno decine di feriti da Grozny. I responsabili sanitari hanno chiesto in particolare un atto di solidarieta' dall'Italia per assicurare le cure e le protesi necessarie per un bambino di otto anni, Misha Epifanitsev, a cui sono state amputate entrambe le gambe colpite da una granata.
La missione del Partito radicale in Cecenia ha l'obiettivo di collegare le organizzazioni per la difesa dei diritti umani che operano in Russia e in Cecenia con le istituzioni internazionali.