RUSHIDE ROMANO, ANZI NO
Gli danno la cittadinanza, Rutelli chiede tempo
[da La Repubblica, pag. 15 dell'11 febbraio '95 - di Aldo Fonatanarosa]
Roma - Secondo i consiglier comunali di Roma, Salman Rushdie, lo scrittore anglo - indiano perseguitato dal regime per i suoi "versi satanici", merita di diventare cittadino onorario della Capitale d'Italia. Così, giovedì sera, hanno approvato a larghissima maggioranza un atto che impegna la giunta a concedere l'onoreficenza. Ma, colpo di scena, il sindaco Francesco Rutelli, furibondo, minaccia di non dare seguito a questa iniziativa e sul caso Rushdie invoca ora un "esame serio". »Vorrei ricordare a tutti che siamo il Comune di Roma, e non quello di Borgorosso, e quindi le cittadinanze onorarie debbono scaturire da un esame accurato, non da "improvvisate", è il polemico sfogo del sindaco.
Nella sua breve dichiarazione Rutelli lamenta di »non essere stato avvertito della cosa. Ma l'ufficio stampa del Campidoglio confida all'agenzia Ansa che due altri pensieri si annidano nella testa del primo cittadino. Intanto Rushdie non è considerato l'oppositore di un regime totalitario, come invece Taslima Nasreen, la scrittrice del Bangladesh, che il 28 ottobrescorso puntualmente è diventata cittadina onoraria della città. Rushdie, insomma, non avrebbe la stessa dignità di altre personalità internazionali che Roima ha fregiato di quel titolo. E in ogni caso Rutelli ha paura che la Capitale possa diventare bersaglio della follia onmicida degli integralisti. Quell'interpretazione convince anche il capogruppo di Alleanza nazionale, Guido Anderson, che dice: »Ho la sensazione che l'amministrazione ne sia preoccupata dai rischi complessivi che potrebbero derivare dal provvedimento . In un clima già rovente, arriva in serata una nota dell'agenzia iraniana Irna, in cui il vice ministro degli esteri di Teheran,
Mahmoud Vaezi, ribadisce che il "fatwa", l'eidtto di condanna, va eseguito in ogni caso e Rushdie, l'autore del libro blasfemo, assassinato dunque come merita . Una dichiarazione rilasciata da Mahomoud Vaezi a Parigi, di rientro in Iran dalla Danimarca, che aggiunge pathos all'intera vicenda.
Ma com,e nasce l'ordine del giorno che ha prodotto una simile frattura tra il Consiglio comunale e il sindaco? Ironia della sorte, l'atto arriva in Campidoglio si iniziativa della associazione "Nessuno Tocchi Caino", vicina al mondo radicale da cui lo stesso Rutelli proviene. »Nessuno tocchi Caino" viene fondata nell'87, su iniziativa del Partito Radicale, con l'obiettivo di ottenere l'abolizione della pena di morte nel mondo entro il duemila.
Nelle ultime settimane, l'associazione vara una campagna in favore di Salman Rushdie, chiedendo a decine di città, da Catania a Firenze, da Reggio Emilia a Livorno, di prendere ufficialmente posizione in favore dello scrittore perseguitato. E' il segretario generale dell'associazione, Sergio D'Elia, a seguire direttamente la pratica. D'Elia, 42 anni, è un ex affiliato di Prima Linea, che scontato, come lui stesso rivela una condanna a 12 anni per banda armata.
A Roma, il capogruppo della Lista Pannella, Piercarlo Rampini, stila materialmente l'ordine del giorno e gira tra gli scranni dell'aula Giulio Cesare per raccolgiere le firme dei diversi gruppi politici. Giovedì sera lo firmano praticamente tutti. Enrico Gasbarra (Ppi), presidente dei lavori dell'aula e Luisa Laurelli (Pds), che è la vicepresidente. Anderson di Alleanza Nazionale e finanche Athos De Luca, capogruppo Verde, uno dei più stretti collaboratori del primo citadino. Nessuno evidentemente si premura di avvertire Rutelli che, nel suo ufficio, si sta intrattenendo con l'ambasciatore del Portogallo, in visita ufficiale.
Quando il sindaco si accorge della cosa, piomba in aula e prende la parola congelando l'atto che l'aula ha appena approvato a larghissima maggioranza. E' sempre Rutelli a ricordare di essersi battuto per anni, »e non di rado in scarsa compagnia, per il rispetto dei diritti umani, anche in Iran . E di essere tra i soci fondatori (quota versat: un milione) di »Nontaccate Caino , l'associazione promotrice dell'iniziativa. Ma lo stesso la concessione della cittadinanza all'autore dei "Versi satanici", de "I figli della mezzanotte" e de "La vergogna", sarebe stata esaminata dalla giunta, che ha l'ultima parola in materia, con l'attenzione che un simile caso, a suo giudizio, impone.