- Significa, - rispose Azazello, - che per voi è ora.Già comincia a tuonare, sentite? Si fa buio. I
cavalli scalpitano, rabrividisce il piccolo giardino.
Dite addio al seminterrato, su, fate presto.
- Ah, capisco, - disse il Maestro guardandosi intorno,
- ci ha uccisi, siamo morti...
- Oh, per carità, - rispose Azazello, - è proprio
lei che sento? ... Forse che per considerarsi vivi
bisogna per forza starsene in un seminterrato con
indosso una camicia e i mutandoni dell'ospedale? E'
ridicolo!
- Ho capito tutto quello che ha detto, - gridò il
Maestro, - basta così ! Lei ha mille volte ragione.
...
Laggiù, laggiù...
- Ascolta il silenzio, - diceva Margherita al Maestro,
e la sabbia scricchiolava sotto i suoi piedi nudi, -
ascolta e goditi quello che non ti è stato concesso in
vita: la quiete. Guarda, ecco dinanzi a te la casa
eterna che ti hanno dato in ricompensa. Vedo gia' la
trifora e la vite rampicante sale fino al tetto. Ecco
la tua casa, ecco la tua casa eterna. So che di sera
verranno da te quelli che tu ami, che ti interessano e
che non ti turberanno. Souneranno per te, canteranno
per te, vedrai che la luce nella stanza quando sono
accese la candele. Ti addormenterai... col sorriso
sulle labbra. Il sonno ti ristorerà, divenerai saggio.
E non oserai più cacciarmi. Io veglierò sul tuo
sonno...".