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Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Alessandra - 8 marzo 1995
COMUNICATO STAMPA
di

Nessuno tocchi Caino, Partito Radicale,

Non c'è Pace senza Giustizia

PENA DI MORTE: IMPORTANTE PRESA DI POSIZIONE DELL'OSSERVATORE ROMANO. A PASQUA, CON LA MARCIA DELLE PALME, DOMENICA 9 APRILE CHIEDEREMO AL PAPA DI ALZARE LA SUA VOCE. INTANTO AL QUOTIDIANO DELLA SANTA SEDE CHIEDIAMO LA PUBBLICAZIONE DEL TESTO DELL'APPELLO RIVOLTO AL SOMMO PONTEFICE.

Roma, 8 marzo '95

Sottolineamo con particolare favore la posizione espressa dal quotidiano della Santa Sede, che ci rafforza nell'appello che rivolgiamo al Sommo Pontefice, e che culminerà a Roma, il 9 aprile nella Marcia delle Palme. Alla vigilia del suo messaggio pasquale, l'alta voce del successore di Pietro può parlare agli uomini, ai governi e alle diplomazie per ribadire che la vita, anche quella di chi si è macchiato del peggiore delitto, è un bene inviolabile.

Hanno già aderito all'appello e sono tra i co-promotori della Marcia delle Palme, monsignor Di Liegro della Caritas e il rabbino Elio Toaff.

Chiediamo all'Osservatore Romano di pubblicare nei prossimi giorni il testo dell'appello.

MARCIA DELLE PALME

Per la sospensione della pena di morte, per il Tribunale penale internazionale

Roma, 9 aprile 1995, ore 9.00, dal Campidoglio a S. Pietro

Promossa dal Partito Radicale, Nessuno tocchi Caino, Non c'è pace senza giustizia

Quello che segue è il testo della lettera-appello al Papa.

PIETRO, ALZA LA VOCE!

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Santo Padre,

Noi legislatori, sindaci, uomini d'arte e di cultura, laici e religiosi, cittadini, dovunque noi siamo, a qualunque cultura, fede, organizzazione apparteniamo, ci uniamo per chiedere ai poteri costituiti di darsi al più presto nuove regole, un nuovo diritto, per superare quella separazione di sapere e coscienza, che è foriera di catastrofi.

Scegliamo ancora una volta di rivolgerci alla Sua Santità, convinti che la Sua parola e la Sua opera possano risvegliare gli uomini di governo dall'indifferenza, dalla rassegnazione e dall'ignavia.

L'esigenza di un nuovo diritto per le persone e per i popoli è rappresentato, nella nostra azione, da due iniziative: l'abolizione della pena di morte nel mondo entro il duemila e la creazione del Tribunale Permanente per i crimini contro l'umanità.

Per preparare l'obiettivo dell'abolizione della pena di morte nel mondo entro l'anno duemila ci stiamo adoperando perché l'ONU sancisca la sospensione universale delle esecuzioni. Un risultato sfiorato nel dicembre scorso, quando l'Assemblea Generale ha respinto questa proposta, in discussione per la prima volta alle Nazioni Unite, per soli otto voti. Ancora una volta, la rivendicazione della sovranità nazionale ha vinto sui principii del diritto universale.

Siamo impegnati, ora, in un nuovo tentativo. Il suo successo potrebbe essere legato, Santo Padre, ad un Suo intervento, che ribadisca che la vita di una persona, anche la più colpevole, è un bene inviolabile, non soggetto alla disponibilità dello Stato.

E' questa l'umile, ma forte preghiera, che Le rivolgiamo, consapevoli che la Sua voce, può concorrere ad affermare nel mondo un nuovo diritto, tratto dall'antico imperativo del Libro "nessuno tocchi Caino", e ad orientare in maniera univoca la lettura del nuovo Catechismo che la Chiesa si è dato, il quale non esclude in linea di principio il ricorso alla pena capitale.

Il mondo - e soprattutto le immense minoranze a cui sentiamo di appartenere - attende da tempo il compimento di quel processo di creazione di una giurisdizione internazionale iniziato con l'unione degli Stati in un'unica Comunità.

Atti importanti sono stati compiuti. Nel 1993 è stato istituito il Tribunale Internazionale per i crimini commessi nell'ex Jugoslavia e nel 1994 è stato costituito quello ad hoc per i crimini commessi durante il conflitto ruandese. Entrambi escludono, in ogni caso, il ricorso alla pena capitale.

Il 1995 potrebbe essere l'anno in cui l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite decide la costituzione del Tribunale Permanente per giudicare il genocidio, gli atti di aggressione, i crimini contro l'umanità.

In questi anni, il Suo messaggio transnazionale ha supplito all'assenza, all'inadeguatezza, all'impotenza della stessa Organizzazione delle Nazioni Unite. E' successo, spesso, contro i signori della guerra in ex Jugoslavia. Sulla pena di morte, invece, mai. Il silenzio e - su questo, anzi - il testo del Nuovo Catechismo hanno consentito ad alcuni, anche nel mondo cattolico, di ripristinare la pena di morte o di volerla ancora mantenere.

Possano, Santo Padre, le diplomazie ed i Governi ascoltare la Sua alta voce. Possa essere questo un altro capitolo della grande opera del Suo pontificato.

Credenti e non credenti, ascolteremo le Sue parole in occasione della Pasqua cattolica. Nel giorno in cui la liturgia trasmette il suo più alto messaggio di pace e di vita, noi attenderemo in tanti, da decine di paesi del mondo, un segno che ci faccia sperare, che aiuti a concepire, sulla vita, la libertà, la sicurezza della persona, una possibilità per l'oggi che sia, anche, di nuova vita, di giustizia, di resurrezione.

 
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