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Conferenza Partito radicale
Meloni Riccarda - 8 marzo 1995
LA STAMPA, 8 MARZO 1995

NEW YORK , DOPO 18 ANNI TORNA LA PENA DI MORTE

Ma la legge firmata dal governatore entrerà in vigore solo a settembre

Da ieri la pena di morte è tornata ad essere legge dello Stato di New York, anche se la sua entrata in vigore è stata fissata a settembre e varie organizzazioni sono scese in campo per contestarne la costituzionalità. Diciotto anni dopo l'abolizione della legge che consentiva la pena di morte, New York ha così nuovamente spalancato le sue porte all'esecuzione capitale. Con una differenza: mentre in passato ai condannati toccava la sedia elettrica di Sing Sing, quelli del futuro verranno mandati all'altro mondo con un'iniezione di sostanze letali. "Una variante più umanitaria", ha detto il governatore George Pataki, repubblicano.

New York è il 38· Stato dell'Unione in cui è legale la pena capitale. Lo scorso anno, Pataki ne aveva fatto uno dei punti più importanti della sua campagna elettorale per il governatorato, campagna poi conclusasi con la sconfitta di Mario Cuomo, irriducibile avversario dell'esecuzione capitale. Durante i suoi 12 anni di tenuta del governatorato dello Stato, Cuomo aveva infatti ripetutamente opposto il "veto" a tutti i tentativi di ripristinare la pena di morte. Caduto Cuomo, Pataki ha voltato pagina.

La legge è stata approvata tra l'altra notte e ieri mattina dai due rami legislativi dello Stato: 38 voti favorevoli contro 19 contrari in Senato, dove democratici e repubblicani si sono trovati a votare insieme per il ripristino della pena capitale; 94 a 52 alla Camera. Pataki non ha avuto esitazioni a controfirmarla. In una conferenza stampa, il governatore ha ricordato che a poco più di due mesi dal suo insediamento, una delle sue promesse elettorali è un fatto compiuto.

La nuova legge prevede la pena capitale. Durante i suoi 12 anni di tenuta del governatorato dello Stato, Cuomo aveva infatti ripetutamente opposto il suo "veto" a tutti i tentativi di ripristinare la pena di morte. Caduto Cuomo, Pataki ha voltato pagina.

La legge è stata approvata tra l'altra notte e ieri mattina dai due rami legislativi dello Stato: 38 voti favorevoli contro 19 contrari in Senato, dove democratici e repubblicani si sono trovati a votare insieme per il ripristino della pena capitale; 94 a 52 alla Camera. Pataki non ha avuto esitazioni a controfirmarla. In una conferenza stampa, il governatore ha ricordato che a poco più di due mesi dal suo insediamento, una delle sue promesse elettorali è un fatto compiuto.

La nuova legge prevede la pena capitale per gli assassini di poliziotti, giudici, guardie carcerarie o testimoni e per coloro che uccidono a scopo di rapina o dopo aver commesso violenza carnale o che commettono omicidi mediante tortura o che vengono indicati come "serial killer". Proibita l'esecuzione per i non sani di mente, i ritardati mentali e le donne incinte. La giuria potrà scegliere tra la pena capitale e l'ergastolo. La legge prevede inoltre che all'esecuzione possano assistere 2 religiosi, 6 testimoni e 4 parenti o amici del giustiziato, ma i giornalisti non potranno "coprire" l'avvenimento. Una norma che è stata subito indicata come incostituzionale.

Il senatore Dale Volker, un ex poliziotto che dal 1977 è il primo presentatore dello stesso disegno di legge, ha definito la cerimonia della firma "una giornata storica".

Per Volker "la pena capitale è un potente deterrente contro il crimine. Oggi vi sono persone morte che potrebbero essere vive se questa legge fosse stata approvata prima".

Gli oppositori della pena capitale hanno invece usato parole come "deprimente", "triste e tragica" per indicare la data dell'approvazione della legge. "Questa Camera - ha detto Martin Luster, democratico di Ithaca - ha una lunga e onorevole storia... Questa è invece una bruttissima macchia. Stiamo prendendo in giro la gente assicurandola che con la pena di morte potrà essere più sicura".

Anche in Italia l'approvazione della legge ha suscitato nuove polemiche. La Lega "Nessuno tocchi Caino", che lotta per l'abolizione della pena di morte nel mondo entro il 2000, e il Partito Radicale si sono schierati al fianco del Pubblico Ministero di Manhattan, Morgenthau, secondo il quale i soldi necessari per riaprire la camera della morte potrebbero essere più efficacemente utilizzati in programmi anticrimine. (e. st.)

 
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