"L'informazione" pubblica a pagina 13 il percorso della Marcia e un articolo, a firma Maria Grazia Vernuccio, intitolato "Contro la pena di morte e per un tribunale sui crimini appello a Giovanni Paolo II":
"Sospensione universale della pena di morte e istituzione del tribunale penale internazionale sui crimini contro l'umanità: questo chiederanno domenica prossima 9 aprile le migliaia di persone, provenienti da 49 paesi del mondo che si troveranno insieme, lungo le strade della Capitale, per la tradizionale "Marcia delle Palme". Un percorso che parte da Piazza del Campidoglio per finire in piazza San Pietro per l'Angelus di Giovanni Paolo II.
Un incontro simbolico, voluto da diverse associazioni e personalità politiche, della cultura e della scienza, che domenica guideranno il corteo. Tra le fila esponenti del partito radicale, le associazioni "Nessuno tocchi Caino" e "Non c'è pace senza giustizia", il Sindaco di Roma Francesco Rutelli, Don Luigi Di Liegro, direttore della Caritas Diocesana ed Elio Toaff, rabbino capo della comunità ebraica di Roma. Una grande mobilitazione che ha fatto arrivare la propria voce anche al Papa, con un appello che vede sette premi Nobel tra i firmatari, personalità del mondo artistico e uomini semplici che per la pace e i diritti umani hanno rischiato la vita e pagato un alto prezzo in prima persona. Domenica, per le vie di Roma ci sarà Zhang Dali, il ragazzo rimasto nella memoria di tutti noi per essersi fatto scudo umano contro uno dei carri armati che invasero Piazza Tienanmen. Ci sarà anche Lawrence Hayes, l'ultimo condannato a morte (nel 1971) nello Stato di New York, graziato dalla decisione della Corte di App
ello della città che nel 1973 dichiarò incostituzionale la pena di morte. Dal '92, anno in cui finì di scontare la sua pena, è assistente sociale presso una comunità di New York.
Un appello alla più alta autorità morale del mondo a pochi giorni dalla pubblicazione della "Evangelium Vitae", l'enciclica con la quale il Papa ha voluto riaffermare e difendere il valore della vita. In essa viene condannata la pena di morte contro la posizione assunta nel nuovo catechismo del '92 in cui, invece, veniva giustificata, anche se solo in casi di estrema gravità. Una nuova posizione che porterà la Chiesa a riscrivere quel passo del catechismo, come ha dichiarato il Cardinale Ratzinger, prefetto della Dottrina della Fede. "la soppressione universale della pena di morte" afferma Sergio D'Elia, segretario di "Nessuno tocchi Caino" "è possibile perché tutti gli Stati hanno ormai una struttura del sistema penale adeguata per far fronte al crimine in maniera incruenta. Il nostro obiettivo è che la pena di morte venga sospesa entro il duemila, risultato che avevamo quasi raggiunto nel dicembre '94, quando l'Assemblea Generale dell'ONU la respinse per soli otto voti.
Dopo la marcia tre conferenze di cui una nella ex Unione Sovietica in un momento in cui si sta riscrivendo l'ordinamento giuridico e penale e dove la maggior parte della popolazione è a favore della condanna a morte. Da quando Anatoly Pristavkin, membro del Consiglio di "nessuno tocchi Caino", presiede un'importante commissione di grazia, contro le centinaia di richieste di condanne, ne sono state concesse solo una decina.