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Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Paolo - 7 aprile 1995
37. Congresso del PR - Dupuis

SINTESI DELL'INTERVENTO DI OLIVIER DUPUIS, PRESIDENTE DEL CONSIGLIO GENERALE DEL PR.

7 aprile 1995

Nella sua relazione Olivier Dupuis, belga e tra i principali artefici dello stabilirsi del partito transnazionale nei paesi dell'Europa centrale e dell'est, ha esordito evocando le tragedie del mondo di oggi: ex-Yugoslavia, Rwanda, il rischio del Burundi, il Tibet...

Abbiamo conseguito qualche successo, a partire dalla istituzione del tribunale sui crimini nella ex-Yugoslavia; ma siamo ancora ben lontani dal crearsi della corte penale internaizonale permanente, che sia deterrente per tutti gli apprendisti dittatori del mondo.

Le stesse leggi, nello stesso giorno, nel massimo numero di parlamenti possibili: su questo slogan, su questa progettualità dobbiamo continuare ad operare, rafforzare l'indispensabile strumento di iniziativa politica che è il Partito radicale, il transpartito transnazionale.

A proposito di antiporibizionismo sulle droghe abbiamo individuato lo strumento e il terreno, quello della denuncia delle convenzioni internazionali, in modo da porre in discussione l'oggi scontato e generalizzato approccio proibizionista che ispira le legislazioni nazionali.

Tanto più è urgente, quanto più il mercato di droga si intreccia con quello di armi.

Stiamo tentando di dare e proporre all'Europa un minimo di dignità dopo il fallimetno sulla tragedia bosniaca. Stiamo strappando firme al Parlamento Europeo per una risoluzione che chieda l'ingresso dela Bosnia nella UE. E stiamo operando a che non appena da parte bosniacagiungesse la proposta di adesione alla UE questa possa venire accolta in poco tempo. Su questop stiamo dialogando con il Governo bosniaco, e stiamo lavorando in sede di PE: già oltre 80 deputati europei hanno aderito e sottoscritto la risoluzione del Parlamento.

Dupuis si è poi soffermato sulla questione Tibet, che è la questione della democrazie in Cina, e ha annunciato che il PR sta lavorando, dopo avere dato vita alla grande mobilitazione mondiale del mese scorso, alla organizzazione di un vero e proprio Satyagraha mondiale per il 1996, moltiplicando quel che pure siamo riusciti a fare nelle scorse settimane.

Credo, ha aggiunto, che il Congresso debba interrogarsi sull'altro fronte della nostra impostazione: credo che riusciremo a crescere e a far crescere le nostre iniziative quando avverrà in molti paesi quanto pure è avvenuto in Italia: soggetti politici nazionali, partiti nazionali introdurranno nei loro documenti e nelle decisioni dei loro congressi il farsi carico dirrettamente delle campagne e delle iniziative che costituiscono la ragione per cui stiamo insieme.

 
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