Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
gio 20 mar. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Paolo - 10 aprile 1995
37. Congresso del PARTITO RADICALE - HORY

Sintesi dell'intevento di Jean Francois Hory, Leader dei Radicali francesi, Parlamentare europeo, già Candidato alla Presidenza della repubblica francese

La ragione come dubbio metodico. Con questi valori, con questo metodo ho condotta la campagna presidenziale francese, e ho raccolto un duro coalizzarsi contro di me, contro il mio avere privilegiato il metodo democratico, il metodo della democrazie.

Nella campagna elettorale ho esposto alcuni temi.

Sulla droga mi sono tenuto lontano da due dogmi simmetrici: il dogma della repressione e quello della liberalizzazione senza regole. Il proibizionismo che è nelle convenzioni internaizonali è fallito, e questo ho detto. La proibizione fa aumentare il costo delle sostanze, e aumenta la tossicodipendenza, e crea nuovi dealer.

Ho proposto di avviarci verso una Europa federale, e mi hanno risposto opponendomi i meccanicismi delle mezze o variabili velocità. Eppure ciascuno può constatare che nessuno dei nostri stati può da solo risolvere i suoi stessi problemi.

Sono esempi della campagna che ho dovuto condurre contro tutti i conservativismi. E ho dovuto rinunciare, ritirarmi dalla campagna presidenziale.

Ho verificato il potere tremendo dell'informazione circolare: esistono una ventina di persona che decidono ciò di cui si deve e può parlare. Oggi è l'immagine che crea la realtà. Questo mi induce a parlare del rapporto sulla telematica illustrato da Cicciomessere. Spero di usare Agorà telematica, anche se questo sistema di informazione presenta dei rischi. Voglio che siano rispettati pluralismo e interattività nello svilupparsi dei mezzi di comunicazione telematica.

A proposito di quello che ha detto ieri Pannella devo dire che quello che ha detto rischia di essere contraddittorio. Pannella non può dire che il suo movimento italiano si fa carico in Italia delle iniziative transnazionali del Partito Radicale, e poi disimpegnarsi dal Partito Radicale.

Siamo la speranza di popoli interi, e Pannella deve assumersi il suo ruolo in questo sforzo comune per far uscire dalla crisi il nostro paritto. Perché siamo in crisi. Gli Italiani sono impegnati in scadenze elettorali, ma non dobbiamo non definire bene la crisi in cui siamo, perché ciò ci porterebbe ad una conclusione liturgica del Congresso

.

Ho mutuato da Pannella la convinzione che il partito non è altro che uno strumento, per trasformare la realtà sociale, e quando non è più adeguato dobbiano cambiarlo. In queso momento dobbiamo affidare ad un ristrettissimo esecutivo la gestione, e le valutazioni sulle attività condotte e sul futuro e le prospettive, e anche il Consiglio generale dovrà essere ristretto.

Tutte le nostre iniziative sono note e incardinate. Ma dobbiamo valutare quello che siamo, e confrontarci nella società internazionale per trasformarla e fondare la nuova società internazionale sul diritto. Con ottimismo. Non dovremo vergognarci di quello che siamo.

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail