ho comunicato ieri a Segretario e Tesoriere -da cui ero stato convocato in diversa occasione- la mia decisione di non proseguire la collaborazione politica con il Partito radicale così come questo è uscito dal XXXVII Congresso.Dopo averlo comunicato formalmente agli attuali responsabili del Partito desidero farlo anche in questa sede. Anche per ringraziare tutti coloro che hanno collaborato lealmente nel far andare avanti il Partito negli ultimi mesi e hanno operato -spesso con grande sacrificio- per la riuscita del Congresso.
Ho cercato invano di scongiurare una soluzione congressuale di mediazione fra le due mozioni depositate che comportasse un'inevitabile 'attribuzione proporzionale' delle responsabilità.
L'ho fatto apertamente e pubblicamente, in Congresso.
E a seguito della mia 'intransigenza congressuale' schierarsi è stato obbligatorio per tutti.
L'esito della mediazione è stato proposto e difeso dalle personalità più prestigiose del partito, lo stesso Marco Pannella si è sentito in dovere di scendere in Congresso.
Altri hanno taciuto -così acconsentendo-, altri hanno accettato in extremis la mediazione.
Tutti in coerenza e con piena legittimità.
Io ho vissuto gli ultimi mesi in una posizione privilegiata, da Segretario ad interim del Partito radicale. Ed ho vissuto tutte le difficoltà del tenere insieme una classe dirigente che tale non era e non è.
Questo gruppo era -e potrebbe essere- solo ceto dirigente.
Fin dall'inizio ho ritenuto che fosse necessaria una soluzione di continuità.
Nella sostanza, non solo nella forma.
Il Congresso ha liberamente scelto, su proposta degli esponenti più autorevoli del partito, una soluzione diversa.
Io non ci credo.
E poiché non ho speso tutti questi anni alla ricerca di un posto di lavoro ma nella forte e consapevole voglia di dar corpo ad un'idealità non posso che essere coerente con me stesso, fino in fondo, anche nella drammaticità di questa rottura.
Mi dispiace, davvero molto.
Soprattutto perché credo che la soluzione scelta sia la peggiore per l'avvenire del Partito, quella che comporterà i maggiori costi umani e politici.
Spero sinceramente di sbagliarmi.