SABATO 8 APRILE
SINTESI DELL'INTERVENTO DI MUHAMED KRESEVLJACOVICH, EX SINDACO DI SARAJEVO, CONSOLE DELLA BOSNIA A MILANO
Io vengo dell'unico paese europeo che alla fine del Ventesimo secolo è sottoposto ad un'aggressione che è anche un'aggressione a tutti i valori democratici che si sono affermati in questo secolo.
La guerra sta dilagando nei Balcani.
Gli europei vogliono forse assistere ad un'altra guerra come la 1a o la 2a guerra mondiale? L'Europa sta assistendo passivamente a ciò che succede in Bosnia. Dal 1914 gli europei considerano Sarajevo come un luogo causa di guai per tutto il continente.
I radicali, prima di altri, hanno capito cosa sarebbe successo con la disintegrazione della Jugoslavia. Per questo hanno fatto proposte allora e continuano a farne oggi come il tribunale internazionale contro i crimini o l'ingresso della Bosnia nell'Unione europea.
Io saluto la determinazione dei radicali nel perseguire questi obbiettivi: è la stessa determinazione dei cittadini della Bosnia che resistono alle aggressioni.
Siamo a tre anni dall'inizio dell'assedio di Sarajevo: io ho proposto che le vittime di Sarajevo (più di 10mila) siano ricordate in qualche modo, dando loro voce, gridando la loro voce. E' quello che ha fatto il PR e io qui ringrazio il Partito radicale per tutto questo.
Essere radicali significa essere più vicini alla vittoria.