Agente serbo lo accusada Il Corriere della Sera, venerdì 14 aprile 1995
Belgrado - Mentre il presidente serbo Slobodan Milosevic tenta di accreditarsi come l'unico uomo in grado di garantire la pace nella ex Jugoslavia, un ex agente della polizia segreta di Belgrado, fuggito in Occidente, ha prodotto dei documenti che potrebbero incriminare Milosevic per crimini di guerra. Uno dei documenti, datato 24 maggio 1992, sembra contenere istruzioni da parte dei servizi di sicurezza di Belgrado su come gestire i campi di concentramento in Bosnia. A quell'epoca, migliaia di musulmani bosniaci venivano sistematicamente torturati e uccisi nei lager messi su dalle milizie serbo-bosniache. "E' necessario ridurre il numero dei campi e concentrarsi su due o tre di essi", dice l'ordine firmato dal capo dei servizi di sicurezza serbi e indirizzato a Radovan Karadzic, leader dei serbo-bosniaci. I servizi di sicurezza fanno rapporto a Milosevic quotidianamente.
Un altro documento riporta ordini impartiti dai servizi di sicurezza serbi al famigerato comandante Arkan, il capo di una delle più feroci milizie serbo-bosniache: si danno direttive sulla "pulizia etnica" e sull'eliminazione di alcuni leader musulmani.