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Ottoni Sandro - 3 maggio 1995
CROAZIA: ZAGABRIA BOMBARDATA DI NUOVO!
Rassegna stampa croata del 3. maggio 1995

da radio, TV e giornali.

- Alle 12 e 13 minuti ancora una volta si sono udite due forti detonazioni nel centro di Zagabria. Pochi secondi dopo è squillato l'allarme generale. Le strade, dopo gli eventi di ieri, si sono immediatamente svuotate.

Secondo le prime informazioni i proiettili sono caduti nella piazza del teatro nazionale e sull'ospedale infantile. Altri proiettili sarebbero caduti nella zona industriale, a sud est di Zagabria.

Al teatro la bomba avrebbe colpito un locale adiacente dove si stava allestendo un balletto, decine i feriti tra i quali anche artisti stranieri e studenti della vicina Accademia.

All'ospedale per i bambini vi sarebbero cinque bambini feriti.

- Secondo i notiziari il massacro di ieri avrebbe provocato 5 morti e 174 feriti. I serbi hanno sparato su obiettivi civili, tra i quali una scuola, il Ministero degli esteri, l'ambasciata americana e l'aeroporto di Zagabria.

La città e' stata attaccata con 6 proiettili tipo "Orkan M 87". I missili vengono lanciati da un lanciarazzi multiplo a dodici rampe, dotato di sistema di puntamento laser e trasportato su camion. Ogni proiettile è dotato di una testata a cassetta che contiene circa 300 piccole bombe, detti campanellini, molti dei quali rimangono intatti dopo l'esplosione per esplodere successivamente al contatto. Varie foto ne hanno documentato la presenza nella zone colpite, la cittadinanza è stata invitata a segnalarli immediatamente alle autorità.

- Secondo il corrispondente romano di Slobodna Dalmacija, l'unico politico italiano che abbia reagito tempestivamente al bombardamento di Zagabria e' stato Marco Pannella che ha denunciato il cinismo della comunità internazionale. La notizia e' stata riportata anche dalla TV croata, come unica reazione dall'Italia.

- Secondo la radio serba di Knin i croati, ieri, avrebbero bombardato con aerei le città di Stara Gradiska, Dubica e Gradiska, a sud della Sava mentre le posizioni di difesa serbe avrebbero resistito e anzi starebbero preparando il contrattacco.

Inoltre l'armata serba di Kraijna, ieri pomeriggio avrebbe conquistato Veliki Bat, uno dei punti strategici dell'esercito croato-herzegovinese sul monte Dinara, al confine con la Bosnia, nella zona di penetrazione dei croati a sud di Bihac. Dichiarano inoltre che tutto il fronte centro-nord della Krajna sarebbe attivo, mentre il fonte sud sarebbe per il momento tranquillo. Qui però, in località imprecisata, l'esercito ribelle serbo avrebbe conquistato un magazzino di armi dei caschi blu.

Sempre secondo radio Knin le Nazioni Unite avrebbero abbandonato le loro postazioni. In particolare nella tasca di Medak, a nord di Zara, sarebbero subentrati i croati.

- Secondo Radio Montenegro, che riprende la Tanjug di Belgrado, Stati Uniti e Germania, avrebbero conosciuto in anticipo i piani dell'attacco croato, tacitamente avvallandolo.

 
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