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Partito Radicale Centro Radicale - 12 maggio 1995
PE/Macedonia: Proposta di risoluzione

PROPOSTA DI RISOLUZIONE depositata conformemente all'art.47 del Regolamento dagli On. Marco PANNELLA e Gianfranco DELL'ALBA, sulla condanna penale inflitta ad alcuni docenti di etnia albanese in Macedonia in relazione alla vicenda dell'Università di Tetovo.

A. considerando che la struttura nazionale della Repubblica di Macedonia, secondo le statistiche ufficiali dello stato, è costituita per il 65% da popolazione macedone e per il 22% di albanesi, mentre la percentuale di laureati e studenti universitari di etnia albanese è significativamente inferiore;

B. considerando che dopo la disintegrazione della Repubblica Federativa Socialista Jugoslava gli albanesi della Macedonia non sono oggettivamente in grado di proseguire gli studi in lingua materna a livello universitario presso l'Università del Kossovo - la confinante regione soggetta a stato di polizia dal regime della attuale federazione Serbo-Montenegrina - e che a tale ragione va ascritta la menzionata riduzione del numero di studenti;

C. considerando che la popolazione albanese nella Repubblica di Macedonia, in mancanza di prospettive nella sfera dell'istruzione universitaria, ha avviato dal giugno 1994 un'iniziativa per la istituzione di una Università in lingua albanese a Tetovo, la maggiore tra le città macedoni popolate prevalentemente da albanesi, presentando nell'ottobre 1994 una richiesta formale al governo della Repubblica di Macedonia;

D. considerando che il governo della Repubblica di Macedonia, in data 12.12.94, con apposita delibera ha dichiarato illegittima e anticostituzionale la richiesta e successivamente ha promosso azioni penali e di polizia sia contro manifestazioni pacifiche di cittadini sia contro i promotori delle stesse manifestazioni;

E. considerando che cinque cittadini macedoni di etnia albanese, tra i quali il rettore dell'Università Fadil Sulejmani, i docenti Milaim Fejzi e Muslli Halimi, gli esponenti politici Arben Rusi e Nevzat Halili, sono stati arrestati e condannati per i reati di "istigazione alla disobbedienza", di "partecipazione a manifestazione di massa che impedisce ad un pubblico ufficiale di esercitare le proprie funzioni" e "intralcio a pubblico ufficiale", con condanne fino a due anni e mezzo di carcere;

F. considerando che il processo penale della Repubblica di Macedonia, è a tutt'oggi ancora quello vigente nella ex-Jugoslavia, in stridente contrasto con le disposizioni fondamentali e lo spirito della nuova Costituzione repubblicana - la quale sancisce i diritti e le libertà fondamentali della persona e del cittadino, nonché le libertà di espressione e di manifestazione pubblica;

G. considerando che già otto deputati albanesi nell'Assemblea della Repubblica di Macedonia, hanno sospeso la loro partecipazione ai lavori del Parlamento in segno di protesta, e che tra la popolazione albanese della Repubblica di Macedonia cresce la tensione e il rifiuto di un sistema sociale e pubblico avvertito come discriminatorio;

H. considerando che la questione albanese in Macedonia si inquadra nel più vasto contesto della crisi della ex-Jugoslavia e ne è una diretta conseguenza, e che il mantenimento della pace sociale in Macedonia è tra le condizioni indispensabili per evitare l'aumento di tensioni e conflitti in un'area già duramente provata;

Il Parlamento europeo:

1. chiede al Consiglio ed alla Commissione di fare tutto quanto in loro potere affinché le autorità della Repubblica di Macedonia garantiscano:

- lo svolgimento a tempi brevi del processo di secondo grado degli imputati;

- la scarcerazione degli imputati fino alla celebrazione del processo di secondo grado;

- una attenta considerazione delle prerogative costituzionali degli imputati;

- una revisione della linea fino ad oggi perseguita dal Governo macedone in materia di istruzione universitaria in lingua albanese, in ottemperanza alla stessa Costituzione della repubblica di Macedonia nonché alle convenzioni internazionali sui diritti delle minoranze;

2. chiede al Consiglio ed alla Commissione di sollecitare le autorità della Repubblica di Macedonia affinché vengano adottate misure concrete per favorire la pacificazione etnica;

3. chiede al suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio ed ai governi dei Stati membri.

 
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