Su Israele: il mio non era un paragone tra i due stati e tra le due situazioni. Se lo rileggete - forse mi sono espresso male - sostenevo come paragone la metodologia di azione politica radicale espressa in quella occasione.
In quanto - nel bene e nel male - la Turchia ha ancora elezioni parlamentari libere, esprime un governo che deve ottenere la fiducia dalla "Grande assemblea popolare" ed elegge direttamente il proprio presidente dopo, pur movimentate, campagne elettorali.
Quindi una campagna "i confini dell'Europa sono i confini della Turchia" includendo nella problematica europea la questione curda - come metodo - mi sembrava (e mi sembra che anche Cucco sia sostanzialmente d'accordo) suscettibile di dare dei risultati migliori che non la prosecuzione "sine die" dell'attuale cristallizata situazione.
Ed il fattore piu' importante e' che proprio per le ragioni di sopra c'e' una recettibilita' delle istanze democratiche, una possibilita' di cambiamento che passa attraverso un parlamento eletto, un governo ecc.
Nel mio intervento comunque cercavo di portare anche altre freccie alla causa e non mi basavo su questo paragone per giustificare nient'altro che un approccio possibile alla questione.
E comunque non credo molto calzante il paragone tra Saddham e Tansu Csiller, anche esteticamente.