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Stango Antonio - 17 maggio 1995
QUESTA E' LA TURCHIA DEMOCRATICA?

RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO DEL 15 DICEMBRE 1994 - B4-0515, 0526, 0530, 0534, 0540, 0548, 0553, 0555 e 567/94 - SUL PROCESSO A CARICO DEI DEPUTATI TURCHI DI ORIGINE CURDA DELLA GRANDE ASSEMBLEA NAZIONALE TURCA

Il Parlamento europeo,

A.ribadendo le proprie risoluzioni del 10 marzo 1994 , 21 aprile 1994 e 29 settembre 1994 sull'arresto e il processo a carico di alcuni parlamentari turchi di origine curda in Turchia,

B.ricordando che la Turchia fa parte del Consiglio d'Europa e che ha firmato e ratificato la Convenzione europea per i diritti dell'uomo,

C.considerando che l'arresto, l'incarceramento e la condanna degli otto deputati sono dovuti all'esercizio delle loro funzioni parlamentari e costituiscono una intimidazione per tutti i deputati e quindi una flagrante violazione della Convenzione europea dei diritti dell'uomo,

D.considerando che l'8 dicembre 1994 la Corte di sicurezza dello Stato ha modificato i capi di imputazione, condannando tuttavia Leyla Zana, Hatip Dicle, Ahmet Turk, Orhan Dogan e Selim Sadak a 15 anni di carcere, Yurtdas a 7 anni e sei mesi e Sakik e Alinak a 3 anni e sei mesi di reclusione,

E.ricordando che Leyla Zana soffre di una grave malattia e che la sua detenzione in determinate condizioni di insalubrità e in assenza di cure costituisce un fattore importante di aggravamento della malattia e può essere considerato alla stregua di un maltrattamento ai sensi della Convenzione europea per i diritti dell'uomo,

F.prendendo atto allarmato che Mehdi Zana è stato condannato a 4 anni di prigione e ad una pena pecuniaria di 200 milioni di lire turche, a quanto pare in relazione alla testimonianza resa nel 1992 alla sottocommissione per i diritti dell'uomo del Parlamento europeo in merito alla problematica dei diritti umani nella Turchia sudorientale,

G.inquieto per la notizia che i presidenti della Fondazione turca per i diritti dell'uomo (sovvenzionata dal bilancio dell'Unione) e dell'Associazione turca per i diritti dell'uomo, che hanno sostenuto i deputati e denunciato i loro processi, dovranno comparire davanti alla stessa Corte il 19 dicembre prossimo per rispondere dell'accusa di complicità in separatismo,

H.considerando che il numero di persone arrestate e incarcerate in Turchia per avere espresso opinioni politiche e sindacali è in costante aumento,

I.ricordando che il lancio di bombe contro il giornale dell'opposizione "Özgür Ülke" ha causato la morte di tre persone e numerosi feriti e fa sì che l'esercizio di un'attività di informazione critica costituisca un rischio mortale,

J.ricordando che, a causa dell'arbitraria destituzione dei deputati turchi di orogine curda, intere regioni del sud-est della Turchia non sono più rappresentate presso la Grande Assemblea Nazionale di Turchia e che pertanto detta Assemblea non è più rappresentativa dell'insieme del paese,

1.condanna il fatto che l'immunità parlamentare delle vittime di questo processo politico sia stata revocata a causa delle loro opinioni;

2.denuncia tali processi nella loro integralità e stigmatizza il verdetto emesso nei confronti degli otto deputati della Grande Assemblea Nazionale di Turchia nonché la messa al bando del loro partito, il D.E.P., come una persistente violazione dei principi della democrazia rappresentativa e pluralista e dei diritti fondamentali della persona umana;

3.manifesta la propria solidarietà nei confronti dei deputati condannati e chiede che il verdetto sia cassato, che siano annullate le sanzioni pronunciate, che i deputati in questione vengano liberati e reintegrati nelle loro funzioni e che venga ritirata la decisione di scioglierne il partito;

4.esprime la propria indignazione per il fatto che Faik Candan, uno degli avvocati del collegio di difesa dei deputati, scomparso 12 giorni fa, è stato ritrovato morto ad Ankara con il corpo crivellato di pallottole;

5.decide di mantenere la sospensione della commissione parlamentare mista UE/Turchia fintantoché la Turchia non terrà conto delle richieste del Parlamento; è peraltro persuaso che debbano essere portati avanti i contatti ufficiosi con i parlamentari turchi di opinioni democratiche,

6.decide di deferire al Consiglio una richiesta di sospensione immediata dei negoziati relativi alla creazione dell'unione doganale tra la Turchia e l'UE e pertanto di aggiornamento della riunione prevista per il 19 dicembre prossimo;

7.rammenta che l'unione doganale con la Turchia richiede la procedura del parere conforme;

8.auspica che il Consiglio d'Europa inviti la Turchia a impegnarsi in un processo di dialogo destinato a trovare una soluzione democratica alle legittime aspirazioni dei suoi 15 milioni di cittadini di origine curda e a spegnere in tal modo un focolaio di tensioni e di guerra che minaccia la pace e la stabilità non solo dei paesi della regione, ma anche dell'Europa;

9.invita gli Stati membri a non espellere i rifugiati curdi provenienti dalla Turchia;

10.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, agli Stati membri, alla Grande Assemblea Nazionale di Turchia e al governo turco, al Consiglio d'Europa, al Segretario generale delle Nazioni Unite e al Segretariato dell'OCSE.

 
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