Cara Marina,una cosa è la vaghezza che può pungere noi tutti all'idea di vedere un Paese di tradizione musulmana nell'Unione Europea; un'altra è immaginare che QUESTO STATO TURCO, dove pesantissime violazioni dei diritti umani avvengono ogni giorno, dove si registra il più alto numero di giornalisti ammazzati, dove si assiste a processi politici, dove agiscono squadre della morte in stretto contatto con le forze armate, dove una vastissima regione è sotto occupazione militare - e si potrebbe continuare per molte videate - possa sedere con i propri rappresentanti ANCHE nell'Unione, oltre che all'ONU, nella OSCE, nel Consiglio d'Europa e nella NATO.
Ti sarà sufficiente leggere con attenzione la decina di testi che ho inserito la settimana scorsa in questa conferenza per renderti conto di come la presenza dell'attuale Stato turco nell'Unione Europea non soltanto sia inammissibile, ma - se per mera ipotesi di scuola si verificasse - sarebbe tale da negare in radice il senso stesso dell'esistenza dell'Unione.
Altro è lottare con ogni mezzo politico, diplomatico, economico perché la Turchia divenga nel giro di pochi anni uno Stato della cui frequentazione non vergognarsi. Questo è non solo possibile ma necessario; ed elemento essenziale di questa lotta è proprio il mantenere fermissimo il veto a qualsiasi ipotesi di ammissione della Turchia nel'Unione Europea fino a quando permanga la situazione attuale.