Ringrazio Marco Cappato per il suo lieve intervento su Turchia ed Unione Europea. Non mi pare, però, che vi fosse "severità" verso di me negli interventi di Maurizio, quanto piuttosto mancanza di conoscenza del "caso Turchia" e scarsa attenzione alle cose che su questo argomento il Parlamento Europeo, Amnesty International, la International Helsinki Federation for Human Rights, decine di altre organizzazioni, studiosi, reporters e solo per ultimo io stesso abbiamo prodotto; in più - almeno per ora - estrema superficialità nel confondere altrui valutazioni ed analisi sul quadro complessivo delle relazioni internazionali.Anche a me piacerebbe che si potesse giungere ad una posizione unitaria, ed insieme fertile di iniziative, sulla Turchia. E' quando manca una posizione del partito che chi desidera formulare valutazioni e proposte all'esterno deve farlo in nome personale o di altre organizzazioni; ed è appunto quello che ho fatto in questo caso.
Dunque, se si vuole - come mi sembra proporre Marco - intraprendere delle iniziative di partito su questo, dovremmo probabilmente individuare il massimo denominatore comune, tagliando sia quello che a me sembra un magma andreottiano-scalfariano-realpolitichese (questa Turchia nell'Unione Europea) sia quello che io ipotizzo come uno slancio creativo ed originale (l'eventuale proposta di sospensione della Turchia da una serie di organizzazioni internazionali). Resterebbero una serie di richieste concrete al governo turco, in un campo vastissimo. Su questo, sono disposto a lavorare con chiunque abbia a cuore i diritti umani in Turchia come ovunque, qualsiasi cosa pensi rispetto all'Unione Europea.