Mi piace l'intervento di Luca Frassineti, perché finalmente lui ha toccato il problema molto importante su cui cerchiamo a lavorare. Visto però che probabilmente i miei interventi precedenti - come anche la posizione dell'ARA stessa - non erano ben capiti (forse, anche perché erano scritti in inglese) io provo allora a scrivere in mio quasi-italiano...
Caro Luca, noi non ripetiamo la storia del partito radicale "italiano". Non abbiamo creato un altra L.O.C., ma cerchiamo di costruire un'associazione POLITICA ANTIMILITARISTA. Noi non cerchiamo (almeno questo non e' il nostro obiettivo principale) di ricevere una legge "più o meno buona" sull'obiezione di coscienza ma - usufruire della situazione di oggi per organizzare una larga campagna POLITICA NONVIOLENTA GANDHIANA, fondata sull'obiezione di coscienza, contro il militarismo, per la riforma militare, per deprimere quelli cui non soltanto sostengono i loro "fraterni serbi", ma anche svolgano il nostro proprio massacro in Cecenia, che non è meno orribile di quella in Bosnia anche se la distanza tra Roma e Grozny o Samashki è qualche mille chilometri più di quella tra Roma e Sarajevo o Bihac.
Rimanga il fatto: oggi il "front line" di battaglia per la democrazia in Russia vada via le questione di militarismo e leva. Certo, come democratici, pensiamo anche dai "testimoni di Iehova" oppure qualche "pacifisti" e dai loro diritti. Ma non sono loro i soggetti della nostra campagna. Invece, vogliamo dire ai tutti cittadini giovanni russi: IL TUO RIFIUTO DI ANDARE A SERVIRE ALL'ARMATA RUSSA NON E' SOLO IL TUO DIRITTO LEGALE SECONDO L'ART. 59 DELLA COSTITUZIONE, MA PRIMO DI TUTTO E' IL TUO DOVERE CIVILE, SE VUOI LA DEMOCRAZIA NEL TUO PAESE E PACE NEL MONDO, ANCHE IN EX-JUGOSLAVIA.
E a proposito, se qualcuno in Russia può oggi fare qualche cosa in questa direzione - è esattamente "brillante Gaidar" e Madri dei Soldati, ma non i nostri milosevic di tutte sorte.
Non signor Malkin, per esempio, chi è non solo il deputato della Duma (gruppo DPR) e l'autore della legge sul servizio civile alternativo, ma anche - insieme con generale Lebed, il variazione russo di Ratko Mladic - un membro del consiglio coordinativo del Congresso delle Comunità Russe, un organizzazione nazionalista ed imperialista, con lo stesso atteggiamento per quanto riguarda i paesi dell'ex-Urss, come Milosevic per quanto riguarda repubbliche dell'ex-Jugoslavia.
E non signor Govorukhin, il capogruppo di DPR, che richiama di giudicare il "criminale di stato Sergej Kovalev" per la sua posizione sulle atrocità commessi dall'armata russa in Cecenia.
Neanche signor Nikonov, membro della commissione esteri della Duma (gruppo PRES), che ha rifiutato categoricamente di aderire al nostro appello per il tribunale internazionale, perché "è un documento anti-serbo".
Neanche perfino il nostro famoso amico Lepekhin. Certamente, lui non è un fascista e mi scuso per i miei interventi precongressuali molto affilati. Il poverino, oltre il Partito radicale, è un membro della diecina di altre organizzazioni: dal partito rosso "La nuova sinistra", via il partito della birra, alla "Russia Subtropicale" (un variazione epigonale della "Alternativa arancia" polacca) con il obiettivo politico di aumentare la temperatura dell'atmosfera in Russia e creare la clima subtropicale nel nostro paese. Nello stesso tempo, questo non è prevenuto lui a pubblicare ogni giorno nel suo giornale gli editoriali sul genocidio da parte delle Nazioni Unite/NATO/USA contro i serbi...
Posso immaginare, che questi nomi non dicono niente a voi (ad eccezione di quello di Lepekhin). Ma Olivier ha un appuntamento con loro al prossimo lunedì a Mosca, e penso abbia una possibilità di convincere questi ragazzi e tornarli alla nostra "fede radicale".
E - solo per concludere - l'ultima nota. Sulla nostra tessera radicale anche per 1995 è sempre scritto: "nonviolento", "gandhiano" ed "antimilitarista". Se pensiamo di abolirli, questo potrebbe diventare un tema interessante da discutere durante il prossimo congresso.