è morto ieri nell'elicotterro abbatuto dai serbi-bosniaci il nostro amico, Izet MUHAMEDADGIC.Izet si era iscritto al partito prima che cominciasse la guerra. Pero' l'abbiamo conosciuto dopo, in circostanze tragiche, mentre ostaggio dei serbi-bosniaci nella regione di Banja Luka, ci eravamo impegnati da Budapest, da Zagabria e da Bruxelles con fax di Marco, di Adelaide e di altri deputati europei, perché lui e la sua famiglia potessero lasciare la zona. Dopo alcuni mesi, decine di fax e di telefonate alle autorità di polizia, era stato finalmente autorizzato ad andare in Croazia.
Al momento di partire, come amava ricordare Izet, il capo della polizia gli aveva detto "sei stato salvato dall'Europa".
Izet è stato poi per alcuni mesi a Zagabria, dove insieme a Sandro ed agli altri compagni, cercava, malgrado i problemi di salute che questo lungo periodo di vicinanza quotidiana con la morte gli aveva procurato, di impegnarsi con e nel partito radicale.
Poi è tornato a Sarajevo, lasciando moglie e famiglia in Croazia. Sempre deputato, poi vice-ministro della giustizia. Era lui che nell'aprile scorso, ci aveva organizzato gli incontri con il primo ministro Silagdic, con i membri della presidenza, con il presidente del Parlamento bosniaco al fine di presentargli il nostro appello per la adesione immediata della Bosnia all'Unione europea.
Non aveva avuto bisogno del polizioto serbo per capire l'importanza dell'Europa e, malgrado l'atteggiamento vergognoso della stessa Europa rispetto a questa guerra, non aveva smesso di credere in una Europa diversa.
Insieme al ministro degli esteri, al pilota è morto ieri.
Vittima prima ancora dei Mladic e Karadgic, del signore della guerra Milosevic e della connivenza, seppur non sempre voluta, della nostra Europa.
Tenteremo domani ancora di ricordare ai nostri governanti quanto il perdurare di tutto cio' rischi piu' di ogni altra cosa di distruggere oltre a molte altre vite l'Europa.
Saremmo presenti ovunque lo potremmo davanti all'ambasciate serbe (cosidette yugoslave) domani alle ore 12 o, laddove non esistono nei luoghi che piu' ci sembrerano indicati per dire ancora che ci sono agressori ed agrediti, criminali di guerra e vittime.