All'attenzione della Sig.ra Azemina MUHAMEDAGIC
e della Sig.ra Sabina MUHAMEDAGIC
Bruxelles, 29 maggio 1995
Cara Azemina,
Cara Sabina,
con costernazione e dolore ho appreso della morte di vostro marito e padre, oltreche' nostro carissimo amico, Izet.
Insieme a Sandro Ottoni, ho visto per l'ultima volta Izet alla fine del mese di marzo a Sarajevo dove abbiamo parlato a lungo della iniziativa per la adesione della Bosnia all'Unione europea che con umiltà ma con tenacia, stavamo con lui perseguendo.
Insieme avevamo incontrato Haris Silajdic, suo amico e primo ministro della Bosnia, diversi membri della presidenza ed il presidente del Parlamento.
Avevamo parlato a lungo. Ci aveva raccontato delle difficoltà e dei rischi che la sua decisione di rimanere in Bosnia comportava, del muoversi continuamente nei territori governativi, della lontananza con la famiglia e della felicità di essere nonno. Ci era sembrato, pero', felice; oltremodo felice di poter dare, da ministro, il suo contributo alla dura lotta per la libertà insieme ai cittadini di Sarajevo ed ai bosniaci.
In questi tragici momenti nei quali piangiamo Izet e piangiamo noi stessi, vorremmo dirle quanto l'incontro con Izet sia stato per il nostro partito e per molti di noi, molto importante.
Lo ricorderemo, per sempre. Ma lo ricorderemo soprattutto cercando di onorare le ragioni della nostra amicizia, perseguendo le nostre iniziative perché finalmente possa nascere dall'Europa una politica di condanna senza appello per gli aggressori e di aiuto deciso e concreto per gli aggrediti.
Vi Prego di accettare, in questo momento cosi' straziante per voi, le mie personali condoglianze insieme a quelle di tutti i membri del Partito Radicale Transnazionale, vicini al vostro dolore ed al destino del vostro martoriato popolo,
mi creda,
Olivier Dupuis
(Segretario del Partito Radicale)