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Partito Radicale Paolo - 31 maggio 1995
Ex jugoslavia, ultimo film di Kusturica

LA PALMA A KUSTURICA NON AIUTA I BOSNIACI

Cannes e la comunità europea hanno assegnato la palma d'oro alla politica "undergground" di Belgrado

di ZLATKO DIZDAREVIC

(La Repubblica, 30/5/1995)

IL NOSTRO ex compagno Emir Kusturica ha ricevuto di nuovo la Palma d'Oro a Cannes. Congratulazioni. Probabilmente se l'è me- ritata, come ha meritato tutto quello che finora gli è successo e che deve ancora succedergli. Dico probabilmente, perchè "Underground' non l'ho visto, e quindi non ne posso parlare. Ma voglio dire in queste poche righe perchè adesso in molti a Sarajevo non chiuderanno occhio, come non chiudemmo occhio la notte in cui sapemmo del Leone d'Oro di Venezia e della prima Palma d'Oro. In quegli anni, quando Kusta era dei nostri, di Sarajevo, in occasione dei suoi successi insperati non dormivamo dalla felicità. Erano successi anche nostri, successi di noi tutti, come amava dire lui. Tutto quel che lui faceva allora era legato a Sarajevo da un cordone ombelicale. Chi non ci crede guardi i suoi film di allora. Noi non li guardavamo molto, perch li conoscevamo, naturalmente, a memoria. Li scrivevamo con Emir al caffè "Setaliste", che oggi non esiste più ma che lui

conosce bene, e sa dov' era e quand'era, e perchè ora non esiste più. O bisogna, forse, ricordarglielo? E poi è arrivata la guerra, ed Emir sparito da Sarajevo. E' partito per il grande mondo e non importa: se lo è meritato. Le volte che è ternato, il suo viaggio terminava a Belgrado, i suoi discorsi terminavano a Belgrado, gli affari terminavano a Belgrado. Una notte, mentre Sarajevo bruciava più dolorosamente e sanguinosamente che mai, Kusta festeggiava a Belgrado la proiezione di uno strano film, nel quale non c'era più Sarajevo, che si chiamava "Ari- zona Dream". Poi qualcuno porto' a Sarajevo un giornle che aveva in prima pagina la sua foto e il titolo: Io amo i serbi. A noi suonava strano, non perchè lui amasse i serbi - ognuno a Sarajevo puo' amare chi e come vuole -, ma per questo suo biso- gne di far sapere, -proprio in quel modo, alla compagnia dello 'Setaliste' chi era che lui amava. Il nostro comune amico Srdjan com- mento': Anch'io amo la marmellata di fragole, ma non credo c

he lo si debba scrivere sui giornali. A Sarajevo Kusta non si è mai più fatto sentire, anche se ha scrito varie volte sui giomali per spiegare quel che a quanto pare ha messo adesso nel suo nuovo film. E cioè che quel che ci è successo a Sarajevo è molto più complicato di quanto il mondo possa pensare, e che la sua Belgrado venne bombardata nel '41. Ma delle bombe a Sarajevo nel'93,'94 e'95 non ne fa parola.

Nessuno nega a Kusta il diritto di fare i film che vuole. Se l'è meritato. L'insonnia dolorosa di Sarajevo per la Palma d'Oro ad "Underground" non deriva pero' da quel che Emir ha fatto. I sopravvissuti della compagnia dello "Setaliste" ne discuteranno prima o poi con lui personalmente. Lui lo sa bene: anche questa discussione, davanti ad una birra fredda, se l' meritata. Alla conferenza stampa a Cannes dopo la proiezione (il giorno in cui a Tuzla venivano uccisi settanta ragazzi e ragazze, il giorno in cui Sarajevo bruciava di nuovo), Emir ha dichiarato che si sbaglia di grosso chi afferma che è Milosevic il colpevole di tutto quello che accade in Bosnia. Ha dichiarato anche che il film stato finanziato dalla Comunità Europea, da Belgrado e Parigi. Un caso senza pre- cedenti, hanno constatato i critici. E cosi Kusta ha trasformato la sua Palma d'Oro in politica. E la Comunità europea, con i suoi soldi, ha trasformnato anch'essa il film in politica. E la giuria d

i Cannes ha votato a favore della politica di Ku- sturica e del suo film. Ne hanno il diritto, e nessuno a Sarajevo ha cercato di negarglielo. Nemmeno nella notte in cui sono stati ammazzati i ragazzi di Tuzla e Sarajevo. Ma neanche a noi si puo' negare il diritto all'insonnia per la nuova Palma d'Oro al nostro ex-compagno Emir Kusturica, assegnata ad 'Underground' e alla politica, ovvero alla politica underground.

 
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