Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
ven 14 mar. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Hands - 7 giugno 1995
La Repubblica - Abolita in Sudafrica la pena di morte
Salvi 453 condannati

Storica decisione della nuova Corte Costituzionale

[il quotidiano La Repubblica nell'articolo a pag. 16 sull'abolizione della pena di morte riporta la notizia della lettera aperta a Mandela di Nessuno tocchi Caino.]

Johannesburg - La Corte costituzionale sudafricana, insediata da qualche mese, ha abolito la pena di morte. »Lo Stato e tutti i suoi organi non possono giustiziare nessuno , hanno deliberato gli 11 giudici - due donne (una bianca e una nera) e nove uomini 8sei bianchi , due neri e un indiano) - ponendo così fine a cinque anni di incertezza. Nel febbraio del 1990, ancora in regime di apartheid, il governo aveva dichiarato una moratoria sulle esecuzioni e da allora la questione era rimasta in sospeso. Non era stata affrontata neppure al momento di stilare la nuova Costituzione, ma ora è stato sancito che la pena capitale contrasterebbe con il fondamentale diritto alla vita.

Al momento nelle carceri sudafricane sono detenuti 453 condannati a morte. Questa storica sentenza prende le mosse dal caso di Themba Makwayane, 36 anni, e Movusu Muchunu, 24, riconosciuti colpevoli dell'assassinio di quattro persone durante una rapina a mano armata nell'agosto del '90. A investire la Corte era stato il Centro risorse legali , un gruppo di avvocati che si erano battuti contro l'apartheid. La decisione è stata presa all'unanimità. Ma il presidente della Corte Arthur Chaskalson ha fatto presente che l'organismo non era stato investito del problema della pena capitale per il reato di tradimento in tempo di guerra, Nle render nota la sentenza, Chaskalson ha anche annunciato che i condannati a morte »rimarranno in stato di detenzione per il periodo necessario a sostituire la pena con un'altra appropriata e legale . Quanto alle motivazioni del deliberato della Corte, il Presidente ha sottolineato che hannopesato i diritti costituzionalmente riconosciuti alla vita e alla dignità, la possibilità di

errori nel decretare la condanna a morte e l'esistenza di un'alternativa adeguata all'ergastolo. »La nostra Costituzione non ammette la legge del taglione. E non è stato dimostrato ch el apena di morte sia un deterrente piu' efficace dell'ergastolo , ha affermato Chaskalson. Il dibattito sulla pena di mortesi era inasprito dopo le elezioni multirazziali che l'anno scorso avevano portato al potere l'African National Congress di Mandela. A favore del mantenimento si erano pronunciati i gruppi bianchi conservatori, mentr l'Anc è sempre stato per l'abolizione. Prima della moratoria del '90, il Sudafrica era uno dei paesi in cui si eseguivano piu' condanne a morte. Tra il 1980 e il 1989, 1123 persone erano state giustiziate mediante impiccagione. Il vice presidente de Klerk ha osservato pero' che la istragrande maggioranza dei sudafricani è favorevole alla pena capitale come deterrente contro la criminalità (il Sudafrica è fra i paesi con il piu' alto tasso di omicidi, solo a Joannesburg nello scorso fine setti

mana 47 persone sono state assassinate) e ha annunciato ch eil Partito nazionale premerà affinchè la Costituzione venga emendata in moda da prevedere la pena di morte.

Dal canto loro, i dirigenti del Partito democratico hanno sostenuto che le autorità dovrebbero istituire una nuova punizione per gli assassini, che potrebbe essere l'ergastolo senza alcuna possibilità di ottenere la libertà vigilata. A seguito della sentenza la lega "Nessuno tocchi Caino, il cui presidente William Schabas aveva partecipato ai lavori della Corte Costituzionale, ha inviato una lettera aperta al presidente Namdela sollecitandolo a farsi promotore presso l'Onu della richiesta di moratoria universale delle esecuzioni. »L'affermazione inequivoca che "lo stato e tutti i suoi organi non possono giustiziare nessuno" è il principio che vorremmo si affermasse alle Nazioni Unite .

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail