"Maria Teresa non lotta. Sei tu, Sergio, che stai lottando".
La frase di Adriano, l'altra sera, ti avrebbe riguardata anche se fossi viva. Te ne saresti fregata. Della mondanità e del premio. E ti saresti anche divertita, ieri sera. Ti saresti aggirata nel partenio per guardare negli occhi gli altri. Come eri solita fare per capire, ti bastava poco, uno stato d'animo. E non solo.
Non ho voluto venire a trovarti, prima. Forse "bastava" quel che ci eravamo detti all'inizio dell'anno o forse il venire a trovarti mi avrebbe fatto rivivere la morte di mia madre. Volesti conoscerne i dettagli, dopo avermi parlato della tua malattia o di quella che presagivi dovesse essere la tua malattia.
Per noi, che non ci parlavamo molto e a tratti ci guardavamo pure male, quella volta fu un'eccezione. Non casuale. Dopo, lavorammo insieme a una tua idea. Ricordo come singolare la sintonia e l'operosità creativa comune. E ricordo anche la tua sorpresa ammirata del lavoro che si riusć a fare.
"Io ci sono", mi dicesti qualche giorno prima. Io lo sapevo.
Ieri sera c'erano molte persone che ti volevano bene. Lasciami dire che c'ero anchio.
danilo