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Conferenza Partito radicale
Gull Paolo - 13 luglio 1995
Notai dello Spirito, becchini della Storia.
Non credevo, all'inizio, di incontrare rifiuti come questi raccogliendo le firme per la Bosnia. Certo, mi attendevo le obiezioni "aiuto, c'e' Pannella" dei miei correligionari, e m'ero preparato a balbettare qualche obiezione, solitamente efficace, salvo i casi di accanimento piu' gravi, ai limiti dell'insensatezza. Tant'e', ognuno ha la sua croce. Ma saltellando da un Dipartimento ad un altro, ho trovato una resistenza piu' difficile da vincere, un'ostinazione maggiore nel far valere logiche che credevo improponibili in una categoria che nella mia ingenuita' pensavo "al di sopra": i professori di Storia.

Perche' meravigliarsi allora che "l'uomo comune" abbia poco a cuore le nefandezze dei macellai di Pale, quando chi della memoria custodisce lo scrigno dichiara per primo, con obiezioni farisaiche, la propria resa a nome dell'Umanita' di fronte allo scempio imminente?

Ci saranno insigni intellettuali, storici di mestiere, pronti a sposare la causa di Sarajevo con un po' della loro firma, certo. Ma stamani mi chiedevo: li ho incontrati tutti io gli ipocriti? O forse non erano ipocriti ma solo incapaci di cogliere la lezione della storia, anche recente? Persi nelle loro vite di Santi, nei loro Chronica, tra le pagine di manoscritti scoloriti, incapaci di ritrovare il senso profondo dell'esperienza umana, ridotta all'allinearsi dei fatti, o neanche piu' quelli dopo la crisi della storia evenementielle, ma solo a strutture mute, rapporti sociali ciechi, contenitori vuoti di civilta' morte. Ridotti a notai dello Spirito del Mondo, registratori di cassa dei conflitti sociali, burocrati dei manuali per i Licei. Chi di fronte a questa tragedia ammetteva "di non saperne abbastanza", ipocrita umilta', o chi sentenziava "e' un gran pasticcio", o chi preconizzava una nuova guerra mondiale... "...ordinari, autori seri/cui si schiudono i libretti/degli esami nei bui chiostri/delle dolc

i universita'". Che lezione possiamo ricevere da chi avra' forse anche pensato "mai piu'", ma non e' stato capace di fare realmente propria questa affermazione; che credibilita' ha chi di fronte ai macellai di oggi, nascosto come il protagonista di Autodafe' dietro ai suoi libri, aspetta che la Storia sia passata sul campo di battaglia per farsene prima becchino poi notaio? Che non e' capace di pensare di poter prendere mezza posizione politica, non, dico non, chi ha il coraggio di dire che non riconosce i Serbi come aggressori, certo, i balcani sono un tragico groviglio, ma chi senza questa falsa ma sincera obiezione dice: "ci voglio pensare". Che telegiornali ha visto, che giornali ha sfogliato, che libri ha letto negli ultimi quattro anni chi risponde con questa atroce ingenuita'? Ha mai alzato gli occhi in questi ultimi quattro anni dal suo Liutprando? Ha mai avuto il coraggio di alzare gli occhi dal suo Strabone? Che non e' capace di prendere uno straccio di posizione politica, non di andare a fare il s

oldato UNPROFOR, ma saper dire in due minuti un si' o un no, quel si' e quel no che all'esame chiedera' allo studente, che ne so, su Carlo il Calvo, o sugli Hussiti? Che lezione puo' darmi chi, oggi, gli Hussiti li sa solo seppellire nel suo brillante corso monografico? Che lezione puo' darmi questo complice?

Paolo Gull

P.S. Spero di essere travolto da decine di illustri uomini di scienza che mi accusino di fare di tutt'erba un fascio!

 
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