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Conferenza Partito radicale
Depetro Alessandro - 15 luglio 1995
Popper rivendicava nel nome della tolleranza, il diritto di non
tollerare gli intolleranti ("La società aperta e i suoi nemici") e

tale affermazione credo spieghi, almeno in parte, cosa stia accadendo

sulla scena politica europea. Tutto sembrerebbe ruotare attorno alla

situazione della ex-Jugoslavia sebbene gran parte dell'opinione

pubblica in questi giorni si preoccupi molto di manifestare il proprio

dissenso nei confronti del governo Chirac, intenzionato a proseguire i

test nucleari. Io non ritengo di dover manifestare un dissenso

ecologista nei confronti di Chirac in questo momento storico. Ritengo

necessari e strettamente correlati alla questione serba, nel modo che

cercherò di spiegare, gli esperimenti francesi. Ciò che mi spinge a

manifestare questa mia presa di posizione al partito della nonviolenza

è molto semplice: credo fermamente che per fare cessare l'invadenza

serba occorra, da parte di tutta la comunità internazionale, rendere

efficace una minaccia nei confronti della Serbia stessa. L'unico capo

di Stato che sin'ora ha in qualche modo specialmente sul piano della

comunicazione umana, tentato di rendere efficace una minaccia nei

confronti della Serbia è proprio Chirac e questo perchè oltre alla

minaccia (ultimatum) di intervento armato contro la Serbia è riuscito

a creare una situazione, almeno nell'immaginario della gente, in cui

le conseguenze spaventose (leggasi bomba al plutonio), seppur create

da lui medesimo, non saranno più sotto il suo controllo

(radioattività). Tale scenario potrebbe essere una coercizione per

gli altri Stati membri della comunità internazionale che si vedrebbero

costretti ad appoggiare l'interventismo di Chirac con un piano

militare magari più "morbido", ma perlomeno impedirebbe che altre

stragi di persone, in nome della grande Serbia continuino a rinnovarsi

di giorno in giorno, senza sosta. Certo è che se pacifisti,

Greenpeace, Verdi e aggregati riusciranno nel loro pur nobile intento

a fermare Chirac con il pretesto ecologista, non potranno più fare

finta che la guerra nella ex-Jugoslavia non esiste e non è mai

esistita.

 
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