Roma, 15 luglio 1995
COMUNICATO STAMPA
"Una Brigata Rosselli" in difesa della Bosnia: perché no?
Dopo quanto è accaduto in Bosnia, occorrerà rivedere l'intera storia del secolo. Oggi abbiamo chiaro che Hitler non fu un pazzo scatenato, autore di efferatezze senza nome e fuori di ogni norma: fu solamente l'autorevole e serio primo teorico di una politica - quella della "pulizia etnica" e della "Grande Germania" ("Ein Folk, ein Recht") - che ha una sua logica, la quale può ottenere la comprensione dei popoli civili e delle democrazie. Hitler fu maestro di Stalin e della sua pulizia etnica in Polonia, accettata anche essa dalle potenze occidentali senza troppi problemi, perché quello della ristrutturazione etnica dell'Europa era ed è probabilmente una questione seria.
Va sdrammatizzato allora anche il tema dell'Olocausto: non in odio agli ebrei, ma solo nell'intento di persguire una precisa ridefinizione dei confini etnici tedeschi Hitler espulse, uccise milioni di israeliti, di zingari, di "non ariani".
Non permetteremo più a nessuno, in nome dell'antifascismo o della difesa di Israele, di spacciare le "false verità" di cui siamo stati nutriti nel dopoguerra. Rispetteremo chi vorrà ancora sostenere le tesi dell'Olocausto e della "strage" etnica solo se si farà promotore - e forse è ormai urgente farlo - di una Legione Straniera in difesa della Bosnia: a chi volesse farsene promotore, suggeriamo di dare alla eventuale Brigata Italiana il nome dei Fratelli Rosselli.
Angiolo Bandinelli
Segretario nazionale del Movimento Club Pannella-Riformatori