"I tribunali internazionali ad hoc (e lo stesso varra' per quello permanente) applicano poche norme di diritto internazionale: una volta eletti i loro membri ed assegnati i bilanci, le loro condizioni operative interne sussistono. Si tratta poi di far si' che le legislazioni degli Stati si adeguino in materia di arresti e di estradizioni."
E' esattamente questo il punto! Come fai a pensare che questa Russia e questa Cina adeguino le loro legislazioni permettendo il funzionamento di un tribunale sovranazionale? per arrestare chi e per estradarlo dove?
L'esercito internazionale, i tribunali internazionali, gli organismi sovranazionali hanno senso se collocati nel quadro di una radicale riforma dell'ONU, dall'ONU dei governi a quello dei cittadini per intenderci (Assemblea dei parlamentari e Consiglio generale di Sofia per rinfrescarsi meglio la memoria). Non esiste una gamba che cammini da sola.
Dunque l'elemento centrale di ogni discorso e' la riforma dell'ONU.
Dal mio punto di vista e' questa la necessita' di un partito transnazionale.
Il successo del Partito radicale puo' essere determinato unicamente dalla capacita' di agire per un nuovo equilibrio mondiale.
E forse, questa puo' anche essere una chiave politica di ristrutturazione in questo momento di grave crisi finanziaria del partito. Potenziare le strutture in grado di interloquire direttamente con l'Onu, di incidere concretamente sui parlamenti, riducendo a semplici punti di riferimento quelle sedi che oggi operano prevalentemente su tematiche locali.
Tra l'altro il Partito radicale, attraverso il riconoscimento Ong, e' davvero l'unico in grado di portare avanti le necessarie battaglie per la riforma dell'Onu.
Il Partito radicale deve ambire ad essere interlocutore dell'Onu..
Occorre individuare le possibili tappe, i grimaldelli politici che siano in grado di scardinare uno status quo assai pesante.
Nella mia ignoranza mi chiedo se il riconoscimento Onu sia in qualche modo normato, definito da un 'contratto', descritto da un 'patto'.
Oggi il Partito radicale dovrebbe avere la forza politica e il coraggio di mettere in discussione quanto appena conquistato per rinascere piu' forte e legittimato di prima.
Noi, con questa ONU non abbiamo nulla a che fare!
L'indifferenza e i calcoli geopolitici che portano i caschi blu ad assistere inermi al genocidio in atto in Bosnia sanciscono tremendamente l'inadeguatezza di questo organismo sovranazionale ed il Partito radicale deve avere la forza e il coraggio per denunciarlo anche -se possibile- attraverso gesti di disobbedienza civile nel rapporto con l'Onu.
Ripeto: la mia ignoranza non mi permette di lanciare proposte precise in questo senso, e' solo un'intuizione che -se accolta- va studiata ed approfondita.
Non essendovi spirito polemico in questo mio intervenire tralascio con piacere tutti i facili appigli per le appunto facili polemiche.
Una cosa secondo me e' certa:
il Partito radicale muore o rinasce a Sarajevo.