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Conferenza Partito radicale
Gull Paolo - 23 luglio 1995
Deducant te angeli

1.

Non questi abeti non

il ribrezzo della cascata ma

questa la sequenza.

Prima vengono le pietre dei greti

poi gli alberghi sbarrati.

Secondo: le nebbie e i compianti.

Erosioni, mostri.

Tutto chiuso anche la casa cantoniera

e gli isolatori tintinnano.

Terzo: l'ostinazione del torrente

e la condotta forzata

assolutamente giu'

cono di deiezione.

Meglio tergere il cristallo

fuggire lo sterminio i detriti il laser

che recide chi passa

per questo borgo.

Era vissuta qui.

Dov'era l'ospizio

ora c'e' ecco

lacrimante uno stabilimento.

La minorata che ti raccontarono.

Morta ma quando da tanto.

Oligofrenica coi suoi ditoni

buona e capiva

anima di colomba

decorticata e strideva.

2.

.................................

3.

La corriera fa marcia indietro sul ponte di legno.

Nevica sulla spalletta, sul collo

dello spaccalegna che entra allo spaccio. Il resto

e' ben chiuso o sembra.

Certamente lassu' il cimitero austriaco

sotto le stille dell'abetina, con la Beata Vergine

turchina in lacrime d'argento

e i fagotti in costume

o in uniforme certamente

sotto lapidi e ferri.

Ma un raggio dalla centrale

abbaglia oltre la nebbia

taglia marmo rame zinco.

Tutto fra poco apparira' ti assicurano

verranno a portare via tutto

entro aprile.

4.

Ma non crederci no

e' qui che si apre la buca qui

ti pianteranno i manigoldi.

Scappa fin che puoi scappa fra i meli defoliati

vergine testona fiato lordo mia maturita' strabica mia creatura

antenata ingiustificata irrecuperata seme di credente

di breve convulsione di contratta disperazione

amore della tua mamma

faccina mitragliata fotografata

parola inesistita mia giovinezza

carico di carne uccisa che l'elicottero solleva

da questo mondo portatemi via

un servo

un servo non inutile

merita questo.

Franco Fortini (1971)

 
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