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Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Maurizio - 28 luglio 1995
BOSNIA NELLA UE? NON E' PIU' TEMPO DI PROMESSE VANE

L'UNITA', pagina 8

(vedi: AGORA'-conferenza emma bonino, testi 565 e 592)

di Emma Bonino

Per Livio Caputo (Il Corriere della Sera, 26/7/1995) l'adesione della Bosnia all'Unione Europea è dunque "un'idea assurda e pericolosa". Persino "iperreale" - anche se credo volesse dire in realtà "surreale". L'assurdità - ci spiega il responsabile esteri di Forza Italia - consisterebbe nel fatto di essere "tecnicamente irrealizzabile": la Bosnia è troppo arretrata economicamente.

A parte il fatto che l'Unione sta già trattando col più arretrato dei paesi balcanici, l'Albania, Caputo deve aver già dimenticato la storia recente: Grecia, Spagna e Portogallo hanno tutti ottenuto, al momento del loro ingresso nella Comunità, dei periodi di transizione in cui hanno mantenuto alcune misure di protezione dei propri prodotti (soprattutto agricoli). Hanno inoltre goduto di cospicui trasferimenti comunitari (i fondi strutturali) che, nel caso della Grecia, ammontano ancora oggi al 6,5 percento del Prodotto Interno Lordo. In tutti questi casi venne invocata - e giustamente - la priorità politica dell'ingresso in Europa di paesi che erano appena usciti dalla dittatura. Perché non dovrebbe valere la stessa logica per un governo - quello bosniaco - democratico e riconosciuto internazionalmente, vittima per giunta di un'aggressione genocida? Ricordo inoltre che, quali che siano le opinioni di Caputo, una domanda di adesione mette di per sé in moto una procedura automatica di discussione in seno all

'Unione. E' questo aperto dibattito che vorrei avesse luogo al più presto: sapremmo così una volta per tutte chi è disposto a fare realmente qualcosa per la Bosnia e chi non lo è. Tra l'altro, l'adesione della Bosnia all'Unione è un'idea del Partito Radicale sostenuta da più di 500 deputati di 25 paesi diversi. Mi risulta, inoltre, che il Parlamento bosniaco ne discuterà entro la fine di luglio.

Caputo mi ricorda anche che l'Europa non ha ancora una politica estera e di sicurezza comune. Pertanto non ci sarebbe "alcun ombrello difensivo sotto cui portare la Bosnia". E' giusto solo a metà. Undici membri dell'Unione su quindici appartengono alla NATO: non c'è alcun automatismo, è vero; ma è immaginabile che se un paese neutrale dell'Unione - poniamo: l'Austria - venisse aggredito, l'Alleanza atlantica starebbe a guardare? Io credo di no. Inoltre, la prassi dell'Unione dell'Europa Occidentale (UEO) è oggi di invitare i nuovi membri dell'UE ad aderire. Un'adesione della Bosnia all'UEO comporterebbe un obbligo di difesa collettiva secondo l'articolo cinque del Trattato di Bruxelles.

Vengo poi alla "pericolosità" della mia proposta di isolare diplomaticamente il governo di Belgrado. Il pericolo che Caputo vede è quello di perdere quanto avremmo ottenuto da Belgrado: la chiusura della frontiera con i serbi di Bosnia e la promessa di riconoscimento della Bosnia. Bei successi! Chissà chi rifornisce le truppe di Mladic e Karadzic, se non Belgrado. Persino la contraerea dei serbi di Bosnia è in rete col sistema di comando e controllo dell'esercito regolare serbo! - come si è saputo dopo l'abbattimento dell'F-16 americano. Quanto al riconoscimento della Bosnia, lo dice lo stesso Caputo: trattasi di promessa. Promesse queste cui, per continuare a credere, bisogna davvero essere o ingenui o in malafede.

Infine, Caputo ritiene che il mio "oltranzismo" sia un alibi "per non fare nulla di concreto". Per lui la concretezza consiste nel dare un mandato a Carl Bildt - che già lo ha - per strappare a Milosevic una soluzione. Questo è vero iper-surrealismo: da Milosevic si ottengono solo promesse vane che sono, queste sì, l'alibi per la nostra inazione e la nostra impotenza.

Ma guarda un po' come va il mondo: l'Australia ha richiamato in patria il proprio ambasciatore a Parigi (per i test nucleari francesi a Mururoa) e noi europei continuiamo a tenere i nostri a Belgrado. Caro Livio, non ti sembra iper-surreale?

 
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