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Partito Radicale Hands - 31 luglio 1995
CORRISPONDENZA SULL'INIZIATIVA CENTO CITTA CONTRO LA PENA DI MORTE NEL MONDO PER L'OPINIONE DI DOMANI
di Alessandra Filograno

Francesco Rutelli scende le scale del suo ufficio di Sindaco di Roma e arriva in Piazza del Campidoglio sotto la scala dei Frati, in una "conferenza stampa un po' spartana" come lui stesso la definisce. Ad attenderlo un camper con una enorme scritta rossa e blu "Nessuno tocchi Caino. Cento città contro la pena di morte nel mondo". Davanti al camper numerosi militanti abolizionisti riconoscibili anche grazie ad una eloquente t-shirt che mostra la parola d'ordine di questa campagna: Stop alla pena di morte. E' la stessa maglietta che alla fine della conferenza stampa Sergio D'Elia, segretario di Nessuno tocchi Caino consegna a Francesco Rutelli, da sempre legato a questa battaglia e socio fondatore di Nessuno tocchi Caino. La tappa di Roma contro la pena di morte arriva dopo una settimana di incontri con i sindaci di numerose città del sud Italia. Il camper di Nessuno tocchi Caino, infatti, è partito dalla Puglia per il legame che c'è tra questa campagna e la scrittrice Mariateresa Di Lascia, vincitrice del Pr

emio Strega con il suo romanzo postumo Passaggio in ombra, nata a Rocchetta S. Antonio in provincia di Foggia. A Rocchetta il camper di Nessuno tocchi Caino ha fatto tappa il 25 luglio dove ha raccolto l'adesione del sindaco e della città in una manifestazione che ricordava quelle che Mariateresa teneva nella stessa piazza per le battaglie radicali sui diritti civili. E a Mariateresa è legata anche l'adesione di Francesco Rutelli. E' la prima delle tre ragioni che il Sindaco di Roma sottolinea motivando la sua adesione. Le altre sono date dall'adesione dell'intero consiglio comunale di Roma e dall'obiettivo stesso di questa campagna: l'abolizione della pena di morte nel mondo entro il 2000. »In occasione del Giubileo - dice Rutelli - il 2000 potrebbe essere l'anno sabatico delle esecuzioni capitali . »L'amministrazione capitolina - spiega ancora Rutelli - ha intenzione di appoggiare tutte le iniziative per sollecitare la richiesta di commutazione delle condanne a morte, istituire commissioni speciali dove di

scutere della pena di morte, confermare che nessuna estradizione venga concessa in quei paesi dove la pena capitale è ancora in vigore e sostenere pienamente il Tribunale della'Aja . Il riferimento al Tribunale sulla ex Jugoslavia non è casuale. »E' proprio questa decisione del Consiglio di Sicurezza - spiega Sergio D'Elia - che ha istituito la Corte sui crimini commessi nei Balcani, ad avere riconosciuto per la prima volta il diritto a non essere uccisi per via di una sentenza o misura giudiziaria. Gli efferati crimini commessi in Bosnia non saranno, dunque, puniti con la pena capitale. C'è da chiedersi allora perchè la Carta dei diritti dell'uomo dopo aver abolito la schiavitu' e interdetto la tortura non possa oggi affermare anche l'abolizione della pena di morte . Un obiettivo questo al quale, con il tour delle Cento città. oltre 50 tra comuni, regioni e provincie hanno dato la loro adesione. Il camper di Nessuno tocchi Caino, intanto è pronto per ripartire verso il nord d'Italia.

 
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