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Cucco Enzo - 2 agosto 1995
outing
Non stata poca la sorpresa nel leggere che il leader dello scandaloso outing forzato operato dall'HOSI ai danni (?!) di alcuni alti prelati austriaci Kurt Krickler: in questi anni di movimento omosessuale lo abbiamo conosciuto come attento, disponibile, mai aggressivo, sempre pronto ad affrontare positivamente le battaglie pi· ardue. Quale stupore nel constatare, quindi, che il mite Kurt si fatto contagiare dalla rabbia fondamentalista dei militanti inglesi di Outrage o dal gossip-outing alla Michelangelo Signorile che sull'americano Out pubblica nomi, luoghi e circostanze dell'omosessualitß dei divi di Hollywood che non vogliono dichiararsi pubblicamente.

Non c' dubbio che dal punto di vista del diritto (non solo quello italiano) il manifestare pubblicamente ci che, legittimamente, ogni individuo pu e deve mantenere all'interno della propria privacy un atto grave. Usare quest'arma, poi, per lottare contro una legge iniqua (come nel caso austriaco) rende il metodo ancora pi· insopportabile, agli occhi di chi, come noi, non ha mai creduto che il fine giustifica i mezzi.

Eppure c' qualcos'altro che pu spiegare l'esplodere di comportamenti sempre pi· integralisti e intolleranti, soprattutto da parte di chi ha patito intolleranza e integralismo. La spiegazione sta nell'origine stessa del mezzo utilizzato: da secoli la minaccia di rendere pubblica l'omosessualitß stata la formidabile arma di ricatto di piccoli e grandi criminali contro milioni di omosessuali di tutte - o quasi - le culture e religioni. Si potrebbero riempire libri interi raccontando la storia dei processi per sodomia, fino ai grandi processi-scandalo della fine del seconolo scorso e l'inizio del presente dove al centro c'era l'omosessualitß, inopinatamente rivelata, di uno dei protagonisti (Wilde, Krupp, Eulemberg sono solo i tre nomi pi· noti ).

Allo stesso modo gli omosessuali che oggi minacciano outing pubblici su omosessualitß segrete - o tali ritenute - usano lo stesso terrore, la stessa paura, rivolgendola, questa volta, proprio contro chi un'accusa di omosessualitß considera grave e inaccettabile. E da questo punto di vista stupisce che proprio gli omosessuali usino quest'arma per la quale hanno sofferto per anni, per il solo gusto (cos'altro potrebbe esserci...) di fare agli altri quello che stato fatto a noi.

Come ci si sottrae allo scandalo? In un unico modo, ed quello di sottrarre al nemico la possibilitß di utilizzare come arma di ricatto una informazione che, in s , non contiene nulla di disdicevole o giuridicamente riprovevole. Questo il metodo che abbiamo consigliato (e ancora continuiamo a consigliare ...) agli uomini e alle donne omosessuali che patiscono, o temono di patire, ricatti a causa della porpria identitß omosessuale. Ogni scorciatoia, ogni strenua difesa anche giudiziaria di veritß troppo conosciute e scomode perch siano completamente celate, dar solo maggiore spazio a chi sul silenzio e sulla paura intende lucrare.

Ma questo vale anche per la Chiesa cattolica austriaca e l'HOSI di Kurt Krickler. Perch non seguire, molto umilmente, l'esempio anglicano? Ammettere che tra il clero, anche in quello alte responsabilitß, esistono persone omosessuali, che magari hanno anche praticato, potrebbe rappresentare il primo passo verso una pi· naturale e meno disperante condizione di vita per un cattolico omosessuale, sacerdote o laico che sia.

Se, invece, la Chiesa seguirß ci che fino ad oggi ha scritto e predicato ovunque, non si intravvedono tante alternative possibili: di fronte alle cosiddette accuse (provate o no, poco importa) avrß solo da operare una scelta tra il negare l'accusa, magari negando un abbagliante evidenza, oppure colpire i colpevoli nel modo pi· esemplare che si possa immaginare.

L'atteggiamento nei confronti del comportamento omosessuale da parte della Chiesa cattolica del XXI secolo una questione delicata importante, che rischia di deflagrare sia tra le mani di chi non intende riformare il proprio magistero, sia tra le mani di chi intende utilizzarla come arma estrema.

Eppure basterebbe cosø poco per rintuzzare gli opposti estremismi: l'accettazione da parte della Chiesa cattolica della presenza di persone omosessuali al suo interno non potrebbe che avere conseguenze positive per tutti. Non sto parlando dell'omosessualitß praticata, visto che il voto di castitß vale per tutti i sacerdoti e le suore, omosessuali o eterosessuali che siano. Sto parlando della loro visibilitß pubblica: un sacerdote, omosessuale e casto, che impartisce i sacramenti e annuncia il Vangelo con la dignitß e l'autorevolezza dovuta ai sacerdoti eterosessuali, sarebbe quanto di meglio tutti ci si possa augurare.

ENZO CUCCO

 
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