Prendendo a pretesto tragici avvenimenti legati allo stupro eprobabilmente anche legati al fenomeno della prostituzione clandestina
(su questo tema l'Italia ha fallito ogni tentativo di seria
legalizzazione), o ancor peggio ad un clima in generale proibizionista
di cui lo stupro e' la punta dell'iceberg,al Parlamento Italiano si
tenta di far approvare una legge che (nel caso preveda come un tempo
l'obbligatorieta' della denuncia in caso di violenza piu' o meno
sessuale sulle donne da parte di terzi), potremmo definire peggio il
rimedio che la cura. Le allora protagoniste di un eventuale scempio
del diritto al privato (sopratutto su argomenti di questo tipo) sono
le medesime che diciotto anni fa circa combattevano affinche' in
Italia il vicino di casa magari con intenzioni vendicative o ancor'
piu' invidioso avrebbe potuto denunciare un marito , secondo suo
giudizio perche' troppo espressivo nell'ambito del talamo coniugale, o
perche'nell'esercizio delle sue funzioni non compatibile con le regole
dellla comune morale del condominio.Tralascio l'esempio del risultato
pratico che dal punto di vista giudiziario si otterrebbe con una legge
di questo tipo, se il "reato" fosse commesso da una coppia sadomaso.Se
poi ancor piu' l'evento accadesse con la testimonianza di un
poliziotto, il malcapitato, colpevole magari solo di uno schiaffo,
indipendentemente dal perdono del partner correrebbe il rischio di
vedersi obbligato a chiedere il divorzio.Masgari per sposarsi di
nuovo.L'integralismo di quel certo tipo di sinistra, portava il nome
di Alma Cappiello, questo me lo rivordo.Ora, voi mi capite che per il
bene del nostro popolo io mi auguro che mai e poi mai passi una simile
legge in Parlamento. Sarei costretta, per il bene del mio prossimo (e
voi non sapete quanto prossimo!)ad indire anche da sola l'ennesimo
referendum.